La dotazione militare e la capacità di difesa
Beneficiaria, ma anche contribuente attiva al sistema collettivo di sicurezza della NATO, la Romania ha otto programmi prioritari di dotazione dell’esercito, che vanno coperti dal 2% del PIL stanziato alla Difesa fino al 2026. Uno di questi riguarda l’acquisto di missili terra-aria di tipo Patriot — lo ha reso pubblico il ministro della Difesa, Adrian Ţuţuianu, dopo aver discusso, mercoledì, con il ministro dell’Economia, Mihai Fifor, e col premier Mihai Tudose dell’industria nazionale della difesa e delle eventuali importazioni.
Bogdan Matei, 13.07.2017, 12:51
Adrian Ţuţuianu, ha dichiarato a Radio Romania: Abbiamo un primo annuncio legato ad un accordo con il Dipartimento di Stato, ma siamo ancora lungi dalla realizzazione di un acquisto. D’altra parte, ci sono alcune procedure che riguardano gli USA, come l’approvazione del Congresso, poi le discussioni con chi produce sistemi del genere e, d’altra parte, l’analisi degli aspetti tecnici di un’eventuale offerta finanziaria da parte della Romania.”
Il ministro Ţuţuianu ha affermato inoltre che la realizzazione di questo programma di acquisti rafforzerà la capacità di difesa della Romania, consoliderà il fianco est della NATO e svilupperà e rafforzerà il Partenariato Strategico tra la Romania e gli USA, firmato esattamente due decenni fa. I costi stimati dei missili Patriot, inclusi il supporto tecnico e gli equipaggiamenti che la Romania dovrebbe acquistare, ammontano a 3,9 miliardi di dollari, mentre il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha già approvato la possibile vendita.
Secondo un comunicato del ministero della Difesa romeno, l’ambasciatore degli Stati Uniti a Bucarest, Hans Klemm, si è congratulato con le autorità romene per questa decisione. Gli analisti militari notano che un altro membro est-europeo della NATO, la Polonia, ha già comprato missili Patriot, e una batteria dello stesso tipo di intercettori è stata dislocata in Lituania e parteciperà in questi giorni alle esercitazioni alleate.
Lo stanziamento del 2% del PIL alla Difesa è il risultato di un accordo transpartitico, la cui firma è stata mediata dal presidente Klaus Iohannis e che non riguarda solo l’attuale governo PSD-ALDE. Dall’opposizione, l’USR ha annunciato di sostenere senza equivoco l’orientamento euroatlantico e il consolidamento delle capacità difensive tramite investimenti adeguati. L’appartenenza della Romania alla NATO e il partenariato strategico con gli USA sono fondamentali per la sicurezza nazionale nel difficile contesto europeo, segnato dalle incertezze legate alla Brexit e dall’aggressione russa nel vicinato dell’UE — afferma ancora l’USR in un comunicato.
Simultaneamente, sul terreno, circa 25.000 militari romeni e alleati partecipano, sul mare, sulla terra e nell’aria, in basi militari dal nord-ovest al sud-est della Romania, alla maggiore esercitazione militare nella storia moderna del Paese. (tr. G.P.)