Un nuovo governo, un altro programma
Bogdan Matei, 30.06.2017, 17:24
Il premier stesso afferma che la Romania non
ha bisogno di un governo rilassato, bensi’ di uno in stato permanente di
allerta. Egli ha rassicurato il parlamentari che i suoi obiettivi sono il
recupero dei ritardi nell’applicazione del programma di governo.
Non voglio criticare ciò che è stato, ma
capisco che c’è stato un freno, e a me è stato detto di trasformare questo
freno in accelerazione, ed è quello che farò, ha detto Mihai Tudose.
Anche l’uomo forte della
coalizione, il presidente del PSD, Liviu Dragnea, afferma che il programma va
rispettato, a prescindere dai costi politici, e che perciò Grindeanu è dovuto
andarsene.
Sono stati compiuti degli errori nell’atto di
governo, si’, sicuramente si’, ma abbiamo avuto e abbiamo la forza e il
coraggio di riconoscerlo. Seguiremo con maggiore attenzione, ma allo stesso
tempo saremo ancora più implicati affinchè le scadenze del programma di governo
siano rispettate, ha dichiarato Liviu Dragnea.
Il problema, notano gli
analisti, è che il programma della nuova equipe governativa è notevolmente
diverso da quello che doveva applicare Grindeanu. Una serie di aumenti
salariali per i dipendenti pubblici saranno rinviati ed è presa in calcolo
anche l’introduzione di nuove tasse. Partner-junior al governo, l’ALDE ha
annunciato, tramite la voce del deputato Varujan Vosganian di sostenere in modo
incondizionato il premier.
Se ci sarà anche una discussione sulla
ridefinizione dell’aliquota unica tramite livelli di tassazione sotto le
attuali aliquote, siamo disposti a discutere, ma qualsiasi modifica
dell’aliquota unica nel senso dell’aumento della tassazione, a prescindere da
come chiamiamo questa deriva dall’aliquota, non troverà un partner nell’ALDE,
ha affermato Varujan Vosganian.
Condizionato è stato
anche il voto dell’UDMR, come precisa il suo leader, Kelemen Hunor. Questo voto non è
un assegno in bianco. Non potremo sostenere l’introduzione dell’imposta sul
fatturato e dovremmo sapere a che cosa si riferisce la tassa di solidarietà,
cosi’ come neanche l’imposta sul reddito globale mi sembra un’iniziativa che
cambierebbe qualcosa in bene.
L’Opposizione di destra
non ha risparmiato le ironie alla Maggioranza. I parlamentari del PMP nemmeno
hanno partecipato alla riunione in plenaria e neanche al voto, mentre il PNL ha
votato contro l’investitura e ha criticato le modifiche recate al programma di
governo.
Il PNL considera che distruggete in questo
ritmo l’intera Romania. In questo momento non fatte altro che mandare all’aria
tutte le chance della Romania, ha detto il deputato liberale Ben Oni Ardelean.
A nome del suo partito, il deputato USR
Cristian Seidler è stato altrettanto categorico. Signor Mihai Tudose, accanto ai Suoi colleghi
del PSD e dell’ALDE, ha perso la legittimità di governare la Romania.
Come un dirigente
scolastico davanti ad una classe di allievi-problema, il presidente romeno
Klaus Iohannis è stato estremamente critico con i ministri venuti per prestare
giuramento.
Avete mandato il Paese in crisi perchè non avete saputo governare – ha
detto il capo dello stato, rimproverando loro anche che hanno cambiato il
programma di governo in punti che ha definito delicati e ammonendoli che
devono porre fine a questo salterellare fiscale e sul bilancio. Gli esperti
economici già notano le gaffes dell’equipe Tudose. Proprio prima di essere
insediato, il neo ministro delle Finanze, Ionuţ Mişa, ha annunciato
l’annullamento del cosiddetto Secondo Pilastro delle pensioni private. Il
leader del PSD, Liviu Dragnea, ha detto che l’annuncio è una sciocchezza. Mişa
ha ulteriomente smentito le proprie affermazioni. Che però avevano già prodotto
effetti, provocando turbolenze alla Borsa Valori e sul mercato valutario. (traduzione di Adina Vasile)