Temi europei sull’agenda della Romania
Il presidente Klaus Iohannis è tornato dal Consiglio Europeo di Bruxelles, la scorsa settimana, con ciò che la stampa definisce i compiti del futuro Governo di Bucarest. Il nuovo Esecutivo, ha annunciato il capo dello stato, dovrà ottenere un accordo per il trasloco, dopo la Brexit, dalla Gran Bretagna in Romania, dellAgenzia Europea per il Farmaco. Non sarà una semplice formalità, perchè per ospitare lAgenzia competono anche la Francia, la Svezia, la Danimarca, lUngheria e la Bulgaria – Paesi che hanno già inoltrato le proprie offerte. Daltra parte, Londra stessa desidera continuare ad ospitare lAgenzia, anche dopo luscita dal blocco comunitario. La posta in gioco non è solo una di prestigio, ma anche pragmatica.
Bogdan Matei, 26.06.2017, 16:17
LAgenzia Europea per il Farmaco è un organo decentrato dellUe, la cui principale responsabilità è la tutela e la promozione della salute pubblica, tramite la valutazione e la sorveglianza dei farmaci destinati alluso umano e veterinario. Cosi, lAgenzia valuta dal punto di vista scientifico le richieste di autorizzazione europea di immissione nel mercato di tutti i prodotti per il trattamento dellAIDS, per il cancro, il diabete e le malattie neurodegenrative e di quelli destinati alla cura delle malattie rare. Inoltre, monitora costantemente la sicurezza dei farmaci tramite una cosiddetta rete di farmacovigilenza e le misure necessarie nel caso in cui i rapporti indicano reazioni avverse importanti. Ha anche il ruolo di incentivare linnovazione e la ricerca nel settore farmaceutico e offre alle compagnie consulenza scientifica ed assistenza per la concezione di nuovi prodotti.
Al Consiglio Europeo, nota la corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, si è deciso anche lavvio del processo di cooperazione strutturata permanente, nellambito del quale saranno lanciate missione ed operazioni militari europee e saranno create capacità di difesa. Il quadro è flessibile e consente la partecipazione di tutti gli stati interessati, come la Romania, e nei prossimi tre mesi questi devono stabilire insieme criteri e impegni di partecipazione.
Cosicchè, ha affermato il presidente Iohannis, il nuovo Governo dovrà occuparsi anche del rinvigorimento dellindustria nazionale di armamento, perchè potrà adoperare risorse messe a disposizione dal nuovo Fondo Europeo per la Difesa. Il capo dello stato romeno ha precisato che da questo fondo possono ottenere finanziamento anche le piccole e medie imprese, e Bucarest è attesa con una lista di progetti di sviluppo delle capacità destinate alla difesa europea. A nome della Romania, il presidente Iohannis si è pronunciato, del resto, per una stretta collaborazione tra tutti gli stati membri dellUnione in fascicoli riguardanti la sicurezza. Il presidente si è pronunciato, daltra parte, contro ciò che ha chiamato il parallelismo con la Nato e per la creazione di strutture comunitarie complementari a quelle dellAlleanza Nord-Atlantica. (traduzione di Adina Vasile)