Vertice NATO a Bruxelles
Per niente diverso, in essenza, dalle solite riunioni al vertice dei Paesi membri, il summit NATO organizzato giovedì, a Bruxelles, si è distinto per la partecipazione, in prima assoluta, dei nuovi leader di tre protagonisti-chiave dell’Alleanza. I presidenti americano, Donald Trump, e francese, Emmanuel Macron, e il premier britannico, Theresa May, hanno ribadito la fedeltà agli impegni assunti dai loro Paesi, membri fondatori della NATO e potenze militari di primo livello.
Bogdan Matei, 26.05.2017, 14:02
Per niente diverso, in essenza, dalle solite riunioni al vertice dei Paesi membri, il summit NATO organizzato giovedì, a Bruxelles, si è distinto per la partecipazione, in prima assoluta, dei nuovi leader di tre protagonisti-chiave dell’Alleanza. I presidenti americano, Donald Trump, e francese, Emmanuel Macron, e il premier britannico, Theresa May, hanno ribadito la fedeltà agli impegni assunti dai loro Paesi, membri fondatori della NATO e potenze militari di primo livello.
I primi tra i pari, come vengono spesso definiti all’interno dell’Alleanza, gli americani hanno ripetuto, tramite la voce del presidente Trump, che la NATO deve concentrarsi sul terrorismo, l’immigrazione e le minacce della Russia. Egli ha chiesto nuovamente che i Paesi membri aumentino i budget stanziati alla difesa, perché “non è corretto nei confronti dei contribuenti degli USA” che Washington paghi la maggior parte delle spese comuni e che gli europei siano solo beneficiari dell’ombrello alleato.
Un’altra prima è stata la rappresentazione del Montenegro al vertice. Dal prossimo mese, la piccola repubblica ex-jugoslava sita sulla costa dell’Adriatico sarà, ufficialmente, il 29-esimo Paese membro della NATO.
Per quanto riguarda la Romania, il presidente Klaus Iohannis ha affermato che ha raggiunto i suoi obiettivi al vertice di Bruxelles. Il presidente romeno ha notato che la NATO resta la stessa organizzazione importante, forte e, soprattutto unita, ed ha salutato l’impegno fermo ribadito dagli Stati Uniti alla difesa collettiva e al consolidamento del fianco est della NATO. Il presidente ha sottolineato l’importanza di un rapporto transatlantico solido ed ha precisato che lo stanziamento da parte della Romania del 2% del PIL alla difesa è molto apprezzato dagli alleati. Klaus Iohannis: “Posso dire che, a questa riunione, la Romania abbia raggiunto i suoi obiettivi. Sono convinto che questo incontro abbia contribuito ad assicurare una difesa solida alla Romania e ad un ruolo visibile del nostro Paese nel garantire la sicurezza della regione e dello spazio euroatlantico. Dal nostro punto di vista, la riunione è stata una di successo “.
In margine alla riunione, il presidente romeno si è incontrato con il suo omologo polacco, Andrzej Duda, con il quale ha parlato dell’organizzazione di una nuova riunione regionale a Bucarest, in vista del vertice NATO del 2018. Anche il Partenariato Strategico bilaterale e l’azione comune, all’interno della NATO, dei due Paesi, ritenuti dagli esperti militari i più importanti sul fianco este sono stati analizzati dai presidenti Iohannis e Duda. “Abbiamo parlato anche dello stato del dispiegamento incrociato delle truppe romene e polacche, le quali, come abbiamo stabilito l’anno scorso, partecipano sul territorio dell’altro Paese alla presenza avanzata sul Fianco Est” – ha precisato il capo dello stato romeno. (tr. G.P.)