Romania, strategie energetiche
La Romania intende diventare indipendente dal punto di vista energetico, sostiene il premier romeno Sorin Grindeanu, il quale ha annunciato che il Governo avvierà fra breve gli investimenti alle Unità 3 e 4 della centrale nucleare di Cernavodă.
Mihai Pelin, 25.05.2017, 12:58
La Romania intende diventare indipendente dal punto di vista energetico, sostiene il premier romeno Sorin Grindeanu, il quale ha annunciato che il Governo avvierà fra breve gli investimenti alle Unità 3 e 4 della centrale nucleare di Cernavodă.
Presente, a Piteşti, ad una conferenza internazionale sullo sviluppo durevole tramite ricerca e istruzione, il capo dell’esecutivo romeno ha salutato il coinvolgimento dei rappresentanti dell’Istituto Nucleare di Mioveni nel progetto internazionale di smaltimento e deposito dei rifiuti radioattivi, che mostra concretamente il potenziale della Romania di raggiungere i più alti standard nel settore, accanto a stati come Francia, Belgio, Stati Uniti, Italia e Canada. Egli ha ricordato, nel contesto, anche l’invito rivolto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico alle autorità di Bucarest in cui viene chiesto alla Romania di affiancarsi all’Agenzia per l’Energia Nucleare. Nella sua opinione, l’iniziativa dimostra che la Romania adempie agli standard degli stati con programmi nucleari avanzati e un ruolo importante è svolto, ovviamente, dall’Istituto Nucleare di Mioveni. Sorin Grindeanu ha ribadito pure il sostegno dell’attuale governo alla ricerca romena nel campo dello sviluppo delle tecnologie nucleari civili, dato che si possono applicare in settori strategici come l’energia, la medicina e l’agricoltura.
Alla conferenza ha partecipato anche il ministro della Ricerca, Şerban Valeca, il quale ha annunciato la creazione di un consorzio nazionale per lo sviluppo del progetto sul reattore nucleare veloce al piombo, noto con il nome di ALFRED. Şerban Valeca: “I rappresentanti del consorzio hanno firmato un secondo accordo con ROMATOM — l’associazione dell’industria nucleare -, che ha sostenuto i reattori 1 e 2, ma sostiene anche i reattori 3 e 4. Dunque, l’industria romena produttrice di servizi e prodotti di qualità desidera entrare in questo partenariato ed eseguire equipaggiamenti per questo reattore di IV generazione.”
La sicurezza energetica della Romania presuppone la diminuzione del rischio di dipendenza da un unico fornitore esterno, cioè dal grande complesso russo Gazprom, tramite lo sfruttamento delle risorse locali. La Romania ha una buona situazione da questo punto di vista, essendo il terzo stato dell’UE per quanto riguarda l’indipendenza energetica, dopo l’Estonia e la Danimarca, dato che le importazioni ammontano a solo il 17,1%. Paesi come Malta e Cipru coprono il fabbisogno di energia quasi al 100% dalle importazioni, mentre la media nell’UE è del 54%. E dopo che, nel sud-est del Paese, lo stato romeno ha scoperto di recente il maggiore giacimento di gas naturali degli ultimi 30 anni, il cui valore stimato supera 4 miliardi di dollari, l’indipendenza energetica della Romania è garantita, almeno per i prossimi anni. (tr. G.P.)