Romania, immigrazione sotto controllo
Senza essere un Paese di destinazione per i migranti di Iraq, Siria, Afghanistan o Iran, la Romania si confronta tuttavia con il fenomeno immigrazionista essendo Paese di transito. Le notizie su coloro che cercano di attraversare illegalmente la frontiera della Romania nel loro viaggio verso l’Europa Occidentale sono diventate una presenza quasi costante nei notiziari. In generale, gruppi di dieci, dodici persone provenienti da Paesi devastati dai conflitti sono fermati dai doganieri romeni, soprattutto al confine con la Serbia. Il fenomeno immigrazionista è sotto controllo — ha assicurato di recente il ministro dell’Interno, Carmen Dan.
Corina Cristea, 08.05.2017, 12:58
Senza essere un Paese di destinazione per i migranti di Iraq, Siria, Afghanistan o Iran, la Romania si confronta tuttavia con il fenomeno immigrazionista essendo Paese di transito. Le notizie su coloro che cercano di attraversare illegalmente la frontiera della Romania nel loro viaggio verso l’Europa Occidentale sono diventate una presenza quasi costante nei notiziari. In generale, gruppi di dieci, dodici persone provenienti da Paesi devastati dai conflitti sono fermati dai doganieri romeni, soprattutto al confine con la Serbia. Il fenomeno immigrazionista è sotto controllo — ha assicurato di recente il ministro dell’Interno, Carmen Dan.
Tuttavia, ha precisato il ministro, l’esecutivo sta preparando un progetto volto ad aumentare il personale della zona di sud-ovest, dove sono stati già distaccati funzionari della Gendarmeria e della Polizia di Confine verso le province Caraş-Severin e Timiş. Contemporaneamente, equipe miste romeno-serbe formate da poliziotti di confine pattuglieranno al confine comune tra la Romania e la Serbia allo scopo di prevenire e contrastare la migrazione illegale e la delinquenza transfrontaliera, secondo un protocollo adottato venerdì. Il pattugliamento comune al confine contribuisce allo scambio di informazioni per la prevenzione e la lotta alla delinquenza transfrontaliera, alla realizzazione di un sistema efficace di sorveglianza del confine statale e al sostegno alla cooperazione tra le autorità competenti degli stati confinanti per garantire il regime giuridico della frontiera statale.
I poliziotti di confine romeni operano, allo stesso tempo, accanto ai loro colleghi nell’ambito delle missioni Frontex. Di recente, la nave marittima da pattugliamento 1102 della Guardia Costiera è tornata nel Paese dalla missione Poseidon C organizzata sotto l’egida Frontex, dove ha contribuito al salvataggio di 700 migranti che erano in pericolo a bordo di imbarcazioni piccole e sovraccariche nel Mar Egeo. L’equipaggio, formato da 23 poliziotti di confine, ha eseguito nel periodo gennaio-aprile, 104 missioni di pattugliamento, ricerca e salvataggio, accanto alle forze partecipanti alla missione.
La nave della Guardia Costiera ha percorso 11 mila miglia marine durante la missione e il suo equipaggio ha monitorato più di 1400 navi che hanno transitato la zona di pattugliamento. Di recente, la nave è stata sostituita da un’altra appartenente alla Guardia Costiera della Romania, che ha a bordo un equipaggio formato da 27 poliziotti di confine. Per circa 4 mesi, loro eseguiranno nelle acque del Mar Egeo missioni individuali di pattugliamento, ricerca e salvataggio. (tr. G.P.)