Missili Patriot per la Romania?
Il primo ministro romeno, Sorin Grindeanu, ha discusso di recente con una delegazione del Consiglio d’Affari Americano-Romeno – AMRO — su nuovi investimenti americani in Romania, ma anche sul rafforzamento della cooperazione nel settore dell’industria della difesa.
Ştefan Stoica, 03.05.2017, 14:30
Il primo ministro romeno, Sorin Grindeanu, ha discusso di recente con una delegazione del Consiglio d’Affari Americano-Romeno – AMRO — su nuovi investimenti americani in Romania, ma anche sul rafforzamento della cooperazione nel settore dell’industria della difesa.
Bucarest analizza, attualmente, la possibilità di acquistare missili Patriot, e l’ambasciatore degli Stati Uniti, Hans Klemm, ha dichiarato che spera che le parti arrivino ad un accordo su questo tema entro la fine dell’anno. Il diplomatico americano ha sottolineato che gli Stati Uniti sono molto riconoscenti alla Romania per la sua decisione di aumentare, tramite la costruzione del bilancio per il 2017, le spese per la difesa al 2% del PIL, in conformità agli impegni assunti nella NATO. Tale fatto offre anche alle compagnie americane l’opportunità di collaborare con compagnie romene operanti nel campo della difesa per sviluppare equipaggiamenti nuovi e moderni che aiutino la Romania e l’Alleanza, gli Stati Uniti inclusi, ad offrire una migliore difesa, notava l’ambasciatore Hans Klemm.
Lo scorso mese, il capo dello Stato Maggiore Generale, il generale Nicolae Ciucă, spiegava che la Romania intende acquistare missili Patriot perché sono adeguati al sistema integrato multilivello di difesa antiaerea del Paese. Patriot è un sistema di difesa avanzato di tipo terra-aria, che può essere utilizzato nel caso di un attacco con aerei o con missili balistici o da crociera.
Dal canto suo, il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş, dichiarava domenica alla televisione pubblica che il sistema di missili Patriot rappresenta una delle possibili soluzioni prese in considerazione per la difesa antiaerea perché è un ottimo sistema, testato nei combattimenti ed ha un prezzo equilibrato. “Vorrei menzionare sin dall’inizio che abbiamo discusso finora e continueremo a discutere della difesa antiaerea avendo delle esigenze operative che rispondano alle categorie di forza, però non abbiamo ancora preso una decisione in tal senso”, ha precisato il ministro Gabriel Leş.
D’altra parte, fra breve dovrà essere portata a termine la concezione sulla dotazione dell’esercito romeno — ha annunciato, all’inizio dello scorso mese, il ministro Leş. Alla difesa è stato stanziato per la prima volta quest’anno il 2% del PIL e l’esercito romeno riceverà per la sua dotazione quasi la metà di questa percentuale. Il ministro Gabriel Leş precisava, a Radio Romania, che l’esercito riceverà come dotazione elicotteri d’attacco e di trasporto truppe, mezzi corrazzati nuovi, perché quelli utilizzati attualmente hanno circa 30 anni. (tr. G.P.)