La Romania – infrazione contro l’ambiente
Il Parlamento Europeo ha adottato di recente più documenti che prevedono l’aumento della percentuale di rifiuti riciclabili, nel contesto di un’economia mondiale sempre più inquinante. La percentuale dei rifiuti riciclati dovrebbe arrivare al 70% entro il 2030, mentre il livello attuale è del 44%. Per gli imballaggi, di carta e cartone, la plastica, il vetro, il metallo e il legno, gli eurodeputati propongono un target di riciclaggio dell’80% entro il 2030, con obiettivi intermedi per ciascun materiale entro il 2025. Però, hanno gli stati membri la capacità di adeguarsi a queste tendenze? I rappresentanti della Romania sono piuttosto scettici.
Corina Cristea, 15.03.2017, 16:04
Il Parlamento Europeo ha adottato di recente più documenti che prevedono l’aumento della percentuale di rifiuti riciclabili, nel contesto di un’economia mondiale sempre più inquinante. La percentuale dei rifiuti riciclati dovrebbe arrivare al 70% entro il 2030, mentre il livello attuale è del 44%. Per gli imballaggi, di carta e cartone, la plastica, il vetro, il metallo e il legno, gli eurodeputati propongono un target di riciclaggio dell’80% entro il 2030, con obiettivi intermedi per ciascun materiale entro il 2025. Però, hanno gli stati membri la capacità di adeguarsi a queste tendenze? I rappresentanti della Romania sono piuttosto scettici.
L’eurodeputato Marian-Jean Marinescu, da parte del Partito Popolare Europeo: “Come cittadino, mi auguro che tale percentuale aumenti, perché tutti vogliamo vivere in un ambiente più pulito. Allo stesso tempo, però, dobbiamo guardare anche alle possibilità esistenti, essere realisti, anche se dovremmo cercare di impegnarci di più.”
Facendo riferimento alla situazione della Romania, Maria Grapini, eurodeputato da parte dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, afferma: “Il problema è che, da una parte in Romania c’è una carenza di tecnologia e di investimenti nelle tecnologie di riciclaggio e, d’altra parte, esiste un deficit di bilancio che ci impedisce di realizzare questi investimenti. E penso che il 2025 sia molto vicino per i target ambiziosi che ci siamo prefissi.”
“La questione dei rifiuti è molto importante e dobbiamo risolvere le infrazioni in questo campo. Dobbiamo adeguare il nostro modello di sviluppo economico orientandoci verso una zona più verde”, dichiarava, alla fine del suo mandato, l’ex ministro dell’Ambiente, delle Acque e delle Foreste, Cristiana Paşca-Palmer.
Ora, il nuovo ministro Daniel Constantin annuncia che la Commissione Europea ha avviato contro la Romania 10 pratiche di infrazione in materia ambientale: “Abbiamo attualmente tre città sottoposte ai procedimenti per infrazione del diritto dell’ambiente perché vi è aumentato il grado di inquinamento — Bucarest, Iaşi e Braşov — e stiamo collaborando con le rispettive amministrazioni locali per cercare di risolvere la situazione. Purtroppo, nel settore ambientale, la Romania ha i più numerosi problemi in rapporto alla Commissione Europea. Ci sono molte scadenze superate, molte azioni in cui ci siamo impegnati senza portarle a termine, e ciò ha determinato finora l’avvio di ben dieci procedimenti per infrazione, quindi la Romania è sotto sorveglianza nei rispettivi settori. Si tratta soprattutto di due categorie: la gestione dei rifiuti e l’inquinamento.”
A causa dei depositi di rifiuti non conformi, contro la Romania è stata già avviata una causa presso la Corte di Giustizia dell’UE e Bucarest rischia di essere penalizzata. (tr. G.P.)