Lo stato dei rapporti Romania – NATO
Roxana Vasile, 13.02.2017, 16:22
Alla base aerea di Mihail Kogălniceanu, nel sud-est
della Romania, sono attesi, questa settimana, 500 militari americani. L’unità
da combattimento cui appartengono – il Primo Battaglione Le Aquile
combattenti – fa parte della Terza Brigata Autoblindi di Fort Carson, in
Colorado. Gli americani portano con sé carri armati, autoblindi e semoventi
corazzati, cioè tecnica pesante da combattimento necessaria per la
partecipazione a esercitazioni multinazionali. Particolari dal colonnello Romeo
Feraru, dello Stato Maggiore delle Forze Terrestri romene: I 500 militari e
la tecnica da combattimento delle forze terrestri americane del Primo
Battaglione Fighting Eagles saranno di stanza in Romania per un periodo di 9
mesi, dopo di che verranno sostituiti da militari di un’altra unità da
combattimento, in modo da garantire una presenza consistente continua in Europa.
L’arrivo dei militari americani, che parteciperanno
ad esercitazioni militari nell’ambito dell’operazione Atlantic Resolve, è una
delle misure prese dalla NATO per rafforzare il fianco est dell’Alleanza, dopo
che la Russia si è annessa la Penisola di Crimea. D’altronde, effettivi volti a
scoraggiare qualsiasi aggressione contri gli stati NATO sono inviati anche nei
Paesi Baltici, in Polonia e Bulgaria. Nuovamente con particolari, il colonnello
Romeo Feraru: I militari americani si addestreranno con militari romeni del 284esimo Battaglione
Carri Armati Cuza Vodă, dotati di carri armati TR-85M1 Il Bisonte
e del 300esimo Battaglione di Fanteria Meccanizzata Sant’Andrea,
dotati di macchine da combattimento della Fanteria MLI-84M La Martora.
Eseguendo esercitazioni tattiche da combattimento a livello di plotone e di
compagnia e tiri congiunti con munizione vera, loro si eserciteranno nelle
tattiche, tecniche e procedure congiunte, realizzando l’interoperabilità fra le
subunità americane e romene.
Un anno fa, al vertice alleato a Varsavia, in un
contesto geopolitico estremamente complicato, i Paesi membri decidevano di
prendere misure volte a consolidare la difesa nella zona del Mar Nero. Domenica,
in un colloquio telefonico, il ministro degli Esteri, Teodor Meleşcanu, e il
segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, hanno salutato i progressi
già ottenuti ed hanno sottolineato che bisogna continuare gli sforzi in vista
dell’implementazione completa delle decisioni adottate al vertice. Il capo della
diplomazia di Bucarest ha parlato anche della necessità di azioni concrete sia
al nord che al sud del fianco est. Dal canto suo, ringraziando la Romania per
il suo consistente contributo alle operazioni e alle missioni dell’Alleanza,
soprattutto in Afghanistan, Jens Stoltenberg ha apprezzato l’impegno della
Romania a stanziare il 2% del PIL alla Difesa, fatto che conferma, ancora una
volta, la sua decisione ferma di osservare i propri obblighi come Paese membro
della NATO. (traduzione di Gabriela Petre)