La situazione in Romania, al dibattito nel Parlamento Europeo
La tensione politica di Bucarest è stata, giovedì, argomento di dibattito nel Parlamento Europeo. Svoltosi alla presenza del primo-vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, il dibattito si è dimostrato piuttosto uno scambio di repliche fra gli eurodeputati romeni dei diversi partiti, nel contesto di una partecipazione assai scarsa dei loro colleghi di altri Paesi. L’eurodeputato liberale Cristian Buşoi ha difeso la libertà dei cittadini romeni di chiedere in strada la difesa dello stato di diritto, dopo l’adozione, da parte del Governo, di un decreto governativo in cui sono modificati i codici Penale e di Procedura Penale. Cristian Buşoi: “La maggioranza dei romeni, il presidente Klaus Iohannis, la società civile, le istituzioni del sistema giudiziario lottano, utilizzando tutti gli strumenti legali, per fermare questo abuso del Governo. I leader del partito al governo considerano che, se hanno vinto le elezioni, i politici ricevono non la responsabilità di governare secondo la legge, ma il privilegio di essere al di sopra della legge che governa il Paese, mettendo sotto un segno interrogativo il funzionamento dello stato di diritto.”
Roxana Vasile, 03.02.2017, 15:40
La tensione politica di Bucarest è stata, giovedì, argomento di dibattito nel Parlamento Europeo. Svoltosi alla presenza del primo-vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, il dibattito si è dimostrato piuttosto uno scambio di repliche fra gli eurodeputati romeni dei diversi partiti, nel contesto di una partecipazione assai scarsa dei loro colleghi di altri Paesi. L’eurodeputato liberale Cristian Buşoi ha difeso la libertà dei cittadini romeni di chiedere in strada la difesa dello stato di diritto, dopo l’adozione, da parte del Governo, di un decreto governativo in cui sono modificati i codici Penale e di Procedura Penale. Cristian Buşoi: “La maggioranza dei romeni, il presidente Klaus Iohannis, la società civile, le istituzioni del sistema giudiziario lottano, utilizzando tutti gli strumenti legali, per fermare questo abuso del Governo. I leader del partito al governo considerano che, se hanno vinto le elezioni, i politici ricevono non la responsabilità di governare secondo la legge, ma il privilegio di essere al di sopra della legge che governa il Paese, mettendo sotto un segno interrogativo il funzionamento dello stato di diritto.”
Molti dicono che il decreto governativo sia fatto con dedica: tramite il decreto, si mirerebbe alla decriminalizzazione parziale di alcuni reati penali di cui sarebbero colpevoli alcuni membri dei partiti della coalizione al potere. Perciò, l’ex ministra della Giustizia, attualmente eurodeputata nel Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti, Monica Macovei, ha sostenuto che l’atto normativo è stato creato con dedica: “L’unica cosa che il Parlamento Europeo può fare è di chiedere che, entro il 9 febbraio, quando entrano in vigore le modifiche al Codice Penale, questo Governo ritiri, sempre tramite decreto governativo d’urgenza, il decreto governativo d’urgenza con cui ha modificato il Codice Penale.”
D’altra parte, il rappresentante del Partito Socialdemocratico nel Parlamento europeo, Victor Boştinaru, ha sottolineato: “Questo Paese profondamente leale, la Romania, merita di tornare alla democrazia, alla Costituzione e alla separazione dei poteri nello stato. In questo momento drammatico per il mio Paese, la mia nazione non accetterebbe che la strada rovesciasse un governo. Le conseguenze sarebbero incalcolabili.”
L’indipendente Norica Nicolai ha sostenuto le decisioni del Governo: “Oggi, a Bucarest, commissario, sotto un pretesto che è legato all’amministrazione della giustizia, assistiamo ad un tentativo di rovescio di un potere politico eletto in maniera legittima, perché questo decreto governativo è realizzato in conformità con i provvedimenti della Costituzione della Romania, stando ai quali allorquando la Corte Costituzionale dichiara non-costituzionali certi testi di legge, questi devono essere armonizzati alla rispettiva legge entro 45 giorni.”
“La Romania non può fare dei passi indietro sulla sua strada verso il rafforzamento dello stato di diritto”, ha dichiarato il primo-vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans. Egli ha apprezzato i progressi fatti finora dalla Romania nella lotta alla corruzione, però ha sottolineato che si trova sugli ultimi 100 metri di una lunga maratona per il rafforzamento dello stato di diritto. E, a questo punto, non bisogna fare dei passi indietro. (tr. G.P.)