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La legislazione penale, all’esame

La legislazione penale, all’esame
La legislazione penale, all’esame

, 31.01.2017, 16:37

Ad un giorno dopo che quasi 100
mila persone, compresi molti romeni all’estero, hanno protestato contro
l’intento del Governo di sinistra di Bucarest di promuovere due controverse
ordinanze d’urgenza sulla concessione della grazia e la modifica del Codice
Penale, il Ministero della Giustizia ha oranizzato, ieri, un dibattito pubblico
su questo tema. L’anfitrione del dibattito, il ministro della Giustizia, il
socialdemocratico Florin Iordache, autore dei cambiamenti asupicati, ha dichiarato
che proporrà nel Governo atti coerenti sulla legislazione penale, che
rispettino la consultazione pubblica.




La grazia non è pensata per
certe persone, ma mira al miglioramento delle condizioni nei penitenziari, ha
affermato il ministro Iordache, al quale viene imputato che le modifiche che
propone sarebbero a favore della clientela del partito dal quale proviene, il
PSD, colpito, fino al vertice, negli ultimi anni, da una moltitudine di
sentenze in fascicoli di corruzione. Florin Iordache, sull’eliminazione dai
testi proposti di alcuni provvedimenti.




Terremo conto delle
osservazioni che sono state fatte oggi e qui provvedimenti che erano
inizialmente poco chiari oppure non concordi, sicuramente saranno eliminati.
Non voglio dirvi quali verranno eliminati e come saranno. Ripeto, in seguito
alle consultazioni di oggi, ho delle ossservazioni che voglio siano incluse nel
testo dei due atti normativi, ha detto Iordache.




Le modifiche proposte dal
Ministero della Giustizia sono state criticate da una parte dei presenti al
dibattito pubblico. Uno dei partecipanti ritiene che: Il modo in cui è stata pensata
la grazia, e la modifica della legislazione penale, riconfigurano praticamente
la politica penale per quanto riguarda i reati connessi all’incarico, l’abuso
d’ufficio, la negligenza in servizio, ed è innaccettabile che ciò avvenga
tramite ordinanze d’urgenza.




Sempre ieri, il presidente Klaus
Iohannis ha chiesto al Governo che rinunciasse agli atti normatici sulla grazia
e la modifica dei Codici Penali. Il presidente ha aggiunto che l’Esecutivo non
può non rispettare la volontà sovrana dei cittadini e che una democrazia solida
è quella in cui la maggioranza non abusa dei suoi diritti solo perchè ha
temporaneamente il potere. Tra i critici dei cambiamenti anche la società
civile, le principali istituzioni giudiziarie romene – la Procura Generale, la
Direzione Nazionale Anticorruzione e la Direzione Anti-mafia -, organizzazioni
dei magistrati, i partiti all’opposizione e l’ambasciata americana a Bucarest.
Dal canto suo, il Ministero della Giustizia difende le sue proposte con
argomenti legati alle condizioni di detenzuione ed alcune decisioni della Corte
Costituzionale. (traduzione di Adina Vasile)



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