La Gran Bretagna sta preparando la Brexit
Roxana Vasile, 20.01.2017, 16:51
Il voto dell’anno scorso della
Gran Bretagna per l’uscita dall’Ue non va interpretato come un respingimento
dell’Unione, bensi’ come un desiderio del Paese di esercitare la sua vocazione
universale, di maggiore apertura verso il mondo. Questo, in essenza, il
messaggio che il premier britannico conservatore, Theresa May, ha presentato al
Forum Economico Mondiale di Davos. A soli due giorni dal suo discorso, in Gran
Bretagna, sulla strategia su una Brexit dura, il premier ha tentato, in
Svizzera, di calmare l’elite economica mondiale. Ma cosa desidera Londra
esattamente? Una rottura chiara e categorica dall’Ue, il che comporta
inclusivamente l’uscita dal mercato unico, al quale, desidererà, tuttavia,
avere un accesso quanto più grande, nel contesto in cui il 44% delle
esportazioni britanniche del 2015 sono andati verso questo mercato. Restare su
questo mercato che conta 500 milioni di consumatori sarebbe incompatibile con
la priorità numero uno dei bitannici: un più severo controllo dell’immigrazione
europea.
La Gran Bretagna – afferma Theresa May – è aperta e tollerante, ma il
messaggio dei suoi cittadini è stato molto chiaro, cioè che, tramite la Brexit,
va controllato il numero di europei che decidono di venire nel loro Paese. Cosa
succederà con noi? Con le nostre pensioni? Con i nostri figli? Sono domande che
si fanno sia i 3 milioni di immigrati europei in Gran Bretagna, che i quasi 2
milioni di britannici che vivono in Paesi dell’Ue. Avranno bisogno di visti,
permessi di lavoro, di soggiorno o dovranno semplicemente fare i loro bagali?
Per ora, niente è certo, ma per la Romania, la prospettiva di mettere in
discussione il pricipio della libera circolazione dei lavoratori comunitari è
inconcepibile. Poi, il premier britannico parla di un nuovo accordo doganale
con l’Ue. Stando alla May, il successo dell’Ue è nell’interesse di Londra,
cosicchè la Gran Bretagna resterà il migliore amico e vicino dei suoi partner
europei.
In parallello, la Gran Bretagna guarderà al di là delle frontiere
dell’Ue, sperando di diventare una grande nazione commerciale a livello
mondiale tramite la firma di accordi con Paesi della Commonwealth, con gli Usa
e con i giganti asiatici. Inoltre, il Regno Unito, che è stato cosi’ spesso
all’avanguardia dei cambiamenti economici e sociali, intensificherà il suo
nuovo ruolo assunto come il più forte sostenitore di affari, mercati e del libero
scambio ovunque nel mondo – aggiunge Theresa May. Solo il tempo dirà in che
misura il desiderio dei britannici di uscire forti dall’Ue si avvererà! Al più
tardi, a fine marzo, il governo di Londra dovrà avviare ufficialmente la
procedura di divorzio. Sarà il preambolo di duri negoziati con Bruxelles e con
i partner europei, negoziati che dureranno, secondo le stime, nel migliore dei
casi, due anni. (traduzione di Adina Vasile)