Reazioni agli attentati in Europa
Roxana Vasile, 21.12.2016, 18:23
L’attentato di Berlino e l’assassinio di Ankara hanno
mostrato ancora una volta che nessun Paese europeo è sicuro davanti al
terrorismo. Dopo che nella serata del 19 dicembre, un camion è entrato in un mercatino natalizio nel centro della
capitale tedesca, il consigliere presidenziale romeno Bogdan Aurescu ha
trasmesso condoglianze a nome dell’Amministrazione presidenziale alle famiglie
addolorate, alle autorità e al popolo tedesco per le vittime innocenti, i morti
e i feriti di questa tragedia inimmaginabile.
Dal canto suo, il premier
Dacian Ciolos ha trasmesso una lettera di condoglianze alla cancelliera tedesca
Angela Merkel, in cui esprime la solidarietà dei romeni al popolo tedesco in
questi momenti difficili. La Romania – si mostra nella lettera – condanna
fermamente qualsiasi atto di terrorismo e si pronuncia per la necessità di sforzi
coordinati e decisi a livello internazionale di contrasto del fenomeno. Gli
attentatori possono colpire quasi ovunque, compresa la Romania, sebbene il
rischio di attentati sul territorio del nostro Paese sia minore che negli stati
in prima linea nella lotta all’ISIS – affermano gli analisti.
Specializzato in sicurezza
esterna, Dan Claudiu Degeratu, citato dal giornale
Adevarul, mette accento sui vantaggi che ha la Romania rispetto ad altri stati
europei: accoglie pochi rifugiati ed ha ancora un’immagine positiva nel Medio
Oriente. Poi, la comunità islamica in Romania non è radicalizzata. In Germania,
che, al contrario, ha accolto oltre un milione di rifugiati, la realtà è
diversa.
Il docente Ştefan Popescu spiega: Il fatto che la Germania
ha praticato tanto tempo, nel 2015 e nella prima parte del 2016, la politica
delle porte aperte, non significa che non è esposta. Al contrario, è stato
esposta ancor di più… è diventata un bersaglio per la prima volta, sebbene
non sia un Paese impegnato con forze combattenti, come la Francia, nell’Africa
subsahariana o nel Medio e Vicino Oriente.
La situazione in Siria è stata anche il pretesto per
l’assassinio a sangue freddo, ad Ankara, dell’ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov, in un attacco armato definito
terroristico dal Ministero degli Esteri di Mosca. Il consigliere presidenziale
Bogdan Aurescu ha parlato di un atto scioccante, mentre il premier Dacian
Ciolos ha sottolineato che simili atti barbarici contro rappresentanti
diplomatici non hanno alcuna giustificazione e vanno combattutti a tutti i
costi.
In una lettera al suo collega
russo, Serghei Lavrov, il ministro romeno degli Esteri, Lazăr Comănescu,
sottolinea, dal canto suo, l’importanza degli sforzi di contrasto degli atti
terroristici e di portare i colpevoli davanti alla giustizia.
Non dimenticate Aleppo, non
dimenticate la Siria! Finchè le nostre province non saranno sicure, voi non
sarete sicuri ovunque! – ha gridato l’attentatore mentre apriva il fuoco
contro l’ambasciatore della Russia, direttamente coinvolta nelle ostilità nello
stato arabo. (traduzione di Adina Vasile)