La Rivoluzione romena contro il comunismo
Sono trascorsi 27 anni da quando i romeni hanno guadagnato in strada la loro liberta,molti pagando con la vita leliminazione di un regime totalitario illegale e criminale insediato dopo la guerra. Nel dicembre del 1989, in Romania sono morte piu di 1.000 persone, mentre almeno 3.000 sono state ferite. La rivolta e iniziata a Timisoare (ovest), citta in cui e scoppiata una manifestazione di protesta spontanea, come risposta al tentativo del regime di evacuare il pastore riformato Laszlo Tokes il quale aveva fatto affermazioni critiche nei confronti del regime nella stampa interenazionale, tradotte, secondo le modalita titpiche in quel periodo, come incitazione alla separazione etnica. La gente ha circondato la sua abitazione vedendo nellazione delle autorita comuniste un nuovo tentativo di limitazione delle liberta religiose.
Mihai Pelin, 20.12.2016, 16:03
Sono trascorsi 27 anni da quando i romeni hanno guadagnato in strada la loro liberta,molti pagando con la vita leliminazione di un regime totalitario illegale e criminale insediato dopo la guerra. Nel dicembre del 1989, in Romania sono morte piu di 1.000 persone, mentre almeno 3.000 sono state ferite. La rivolta e iniziata a Timisoare (ovest), citta in cui e scoppiata una manifestazione di protesta spontanea, come risposta al tentativo del regime di evacuare il pastore riformato Laszlo Tokes il quale aveva fatto affermazioni critiche nei confronti del regime nella stampa interenazionale, tradotte, secondo le modalita titpiche in quel periodo, come incitazione alla separazione etnica. La gente ha circondato la sua abitazione vedendo nellazione delle autorita comuniste un nuovo tentativo di limitazione delle liberta religiose.
Il 17 dicembre, le manifestazioni , da non concepire in in quel periodo, si sono estese nel centro della citta, diventato scena principale delle esortazioni contro il comunismo. Confrontate con una situazione senza precedenti, le autorita hanno ordinato allesercito di uscire sulle strade, gia piene dai membri della Securitate – la temuta polizia politica del regime. E seguito un intervento brutale che ha provocato decine di vittime. Per cancellare completamente le prove della repressione violenta, i cadaveri sono stati portati a Bucarest, dove sono stati bruciati in un crematorio, mentre la cenere e stata buttata in un canale, nellambito di un operazione chiamata simbolicamante “la rosa”. Anche cosi, le manifestazioni sono continuate fino al 20 dicembre, gionata in cui lesercito ha fraternizzato con i manifestanti, le persone arrestate sono state liberate, mentre dal balcone dellOpera di Timisoara veniva dichiarata la prima citta “la prima citta libera dal comunismo”. Il prossimo giorno, la rivolta anticomunista si e estesa anche a Bucarest culimando il 22 dicembre con la fuga del dittatore Nicolae Ceausescu e di sua moglie Elena. Ulteriormente i due sono stati catturati e, dopo un processo sommario, fucilati proprio nel giorno di Natale .
A piu di 25 anni dai momenti evocati, la gente vuole sapere chi sono i responsabili dei crimini. Chiuso inizialmente, il fascicolo Rivoluzione e stato riaperto questanno dopo che i giudici hanno costatato la superficialita delle indagini. I procuratori militari hanno annunciato lestensione dellindagine penale, in rem, per crimini contro lumanita.Secondo i magistrati “per mantenere il potere, la nuova direzione politica e militare insediata dopo il 1989, ha generato luccisione e la mancanza di liberta di un importante numero di persone”. Tramite disinformazione e manipolazioni avviate in quel periodo a livello ufficiale citiamo” sono state create le apparenze di una guerra civile”. La divisione della direzione dellEsercito, gli ordini e le informazioni false hanno avuto come conseguenza scontri tra lesercito e le forze della milizia o tra le unita della stessa arma, tutte avrebbero avuto come scopo “il prelievo del potere e la legittimazione dei nuovi leaders” affermano i procuratori. I colpevoli devono essere ancora individuati e, nel caso in cui saranno trovati, verranno anche puniti.