Consultazioni tra il presidente romeno e i partiti parlamentari
Valentin Țigău, 15.12.2016, 17:07
Il presidente romeno Klaus
Iohannis ha invitato, ieri, ad un primo round di consultazioni sulla formazione
del Governo, i rappresentanti dei partiti politici che faranno parte del futuro
Parlamento. Il PSD- vincitore delle politiche dell’11 dicembre e il suo
partner, ALDE, non hanno partecipato alle consultazioni, ritenendo l’invito
prematuro, finchè non è stata stabilita la componenza finale del nuovo
Parlamento. L’atteggiamento dei due partiti è stato definito dal capo dello
stato non cooperante e poco sano nella relazione con la più alta carica dello
stato. Gli altri partiti e i rappresentanti delle minoranze nazionali hanno
presentato, durante l’incontro, la loro visione sulla tappa post-elettorale di
designazione di un nuovo premier. Nessuno dei partiti ha proposto un futuro
premier, ma tutti si sono pronunciati contro la designazione, a capo del
Governo, di una persona che abbia subito una condanna penale.
Il presidente interinale del
PNL, Raluca Turcan, ha affermato che il PSD non può offrire il benessere
auspicato dai cittadini, valutando che le promesse non sostenibili fatte dai
socialdemocratici sono una frode di fiducia. È sorprendente, ha detto la
Turcan, la rapidità con cui il PSD abbandona il suo programma di governo e i
principi assunti durante la campagna elettorale. Il leader dell’Unione Salvate
Romania, Nicusor Dan, ha trasmesso al presidente Iohannis che il suo partito non
voterà un governo formato intorno al PSD e non voterà un Governo formato
intorno a Liviu Dragnea, che ha subito una condanna con sospensione della pena
nel fascicolo sui brogli al referendum sulla destituzione dell’ex presidente
romeno, Traian Basescu. È innaccettabile per la Romania, ha sottolineato egli,
che il Governo sia presieduto da un premier che ha subito una condanna penale.
Dal canto suo, il presidente
dell’Unione Democratica Magiari di Romania, Kelemen Hunor, ha affermato che,
per la minoranza magiara in Romania è importante che l’Unione trovi partner nel
Parlamento romeno, nella sua nuova configurazione, per mettere in applicazione
i più importanti elementi del programma politico dell’Udmr: la riforma
costituzionale, la riforma amministrativa, la riforma nell’istruzione. Per il
sesto partito entrato nel nuovo Parlamento di Bucarest, il Partito Movimento
Popolare, il dialogo al Palazzo presidenziale Cotroceni non è stato, in modo
obbligatorio, una consultazione in vista della formazione di un nuovo governo,
bensi’ una discussione per capire le posizioni reciproche. Adesso, come
presidente del PMP, l’ex capo dello stato Traian Basescu ha dichiarato che il
partito è, fa parte e farà parte di qualsiasi soluzione politica anti-PSD.
Basescu ha aggiunto che questa posizione ha alla base motivi ideologici, ma
allo stesso tempo critica il modo in cui il PSD capisce di gestire le risorse
del bilancio statale, in modo populistico, come se preparasse l’uscita della
Romania dai parametri necessari per l’accesso all’Eurozona. Stando alle
dichiarazioni del presidente Iohannis, un nuovo round di consultazioni si terrà
subito dopo la validazione del Parlamento. (traduzione di Adina Vasile)