Ospedali e medici
Corina Cristea, 06.12.2016, 17:10
Apprezzati per la loro professionalità, ma
scontenti degli stipendi e delle condizioni di lavoro, sempre più medici
scelgono di andare a lavorare all’estero. I dati sono più che preoccupanti – dal
2007, l’anno dell’integrazione della Romania nell’UE, più di 43 mila specialisti
hanno sollecitato documenti che permettono loro di lavorare all’estero, dopo
che lo stato romeno ha speso più di 3 miliardi e mezzo di lei sulla loro
formazione. E l’esodo non sembra fermarsi – in un anno, 3000 medici entrano nel
sistema, mentre 3500 inoltrano i documenti necessari per andare a lavorare
all’estero. La conseguenza di questa situazione è che la Romania ha adesso solo
la metà dei medici di cui avrebbe bisogno.
Le cifre sono state presentate dal ministro Vlad
Voiculescu, il quale ha annunciato una strategia volta a motivare i medici a
restare nel Paese. Il piano include misure per i prossimi quattro anni. Vlad
Voiculescu: Gli ospedali si confrontano con un grande deficit di personale
e località intere non hanno un medico di base. La motivazione del personale
medico per lavorare in Romania si riferisce anche all’applicazione di certe
politiche di retribuzione basate su performance e risultati, la concessione di
facilità per l’esercitazione della professione in zone isolate, la concessione
di stimoli finanziari.
Il ministro Vlad Voiculescu ha inoltre aggiunto che
sono stati già compiuti dei passi per una migliore retribuzione dei dipendenti
del settore sanitario, i manager degli ospedali sono valutati più correttamente
e i concorsi sono più trasparenti tramite la pubblicazione di tutti i posti
sulla piattaforma online del governo. Il piano, elaborato dal Ministero della
Sanità con il sostegno dell’Amministrazione Presidenziale e dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, prevede l’introduzione di misure che portino ad una
retribuzione adeguata del personale medicale, condizioni buone di lavoro e
possibilità di sviluppo professionale. Il progetto di costruzione di tre
ospedali regionali, una nuova legge sul tirocinio post-laurea, più trasparenza
nell’organizzazione e l’accesso ai concorsi nel sistema sanitario, accanto ad
aumenti salariali, si annoverano tra i provvedimenti della strategia.
Proprio nel giorno in cui è stata lanciata la
strategia, il governo romeno ha firmato un accordo con la Banca Europea per gli
Investimenti, per un valore di 1 milione e mezzo di euro, soldi che saranno
impiegati nell’assunzione degli esperti che redigeranno tutti i documenti
necessari per il finanziamento e la costruzione di tre ospedali regionali – a Iaşi,
Cluj-Napoca e Craiova. I tre ospedali faranno parte di una rete di 8 ospedali
regionali, inclusi nella Strategia della Romania per il settore sanitario e nel
Programma Operativo Regionale per il periodo 2014-2020. (traduzione di Gabriela Petre)