Elezioni per il futuro dell’Europa
Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, afferma che il risultato del referendum in Italia è una delusione, ma non una catastrofe. Quasi il 60% degli italiani hanno bocciato le riforme proposte dal premier Matteo Renzi, e il voto è stato interpretato come una manifestazione euroscettica. In unintervista alla televisione pubblica olandese, Jean-Claude Juncker si è detto preoccupato per il numero sempre maggiore di coloro che voltano le spalle allintegrazione europea e considera pericolose le idee dei populisti.
Daniela Budu, 06.12.2016, 17:00
Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, afferma che il risultato del referendum in Italia è una delusione, ma non una catastrofe. Quasi il 60% degli italiani hanno bocciato le riforme proposte dal premier Matteo Renzi, e il voto è stato interpretato come una manifestazione euroscettica. In unintervista alla televisione pubblica olandese, Jean-Claude Juncker si è detto preoccupato per il numero sempre maggiore di coloro che voltano le spalle allintegrazione europea e considera pericolose le idee dei populisti.
Jean-Claude Juncker: “A volte, fanno le domande che bisogna fare, ma non sento alcuna risposta formulata correttamente. Viviamo in un periodo pericoloso. Non crediate che se noi, i pro-europei, non abbiamo le soluzioni adeguate, vuol dire che ce le abbiano coloro che sono sempre contro di noi”.
Juncker ha ammesso che ha dei colleghi nella Commissione Europea secondo i quali lUnione fallirà come progetto, però si è detto convinto che lo spirito europeo vincerà. Jean-Claude Juncker: “Ad un certo momento la gente si renderà conto che è meglio restare uniti, che ripetere le tragiche esperienze di questo continente”.
Il 2017 si annuncia un anno difficile per lUE. La gioia suscitata dalle elezioni presidenziali in Austria, dove lestrema destra europea ha perso di fronte alla corrente pro-europea, si potrebbe dissipare abbastanza presto a causa del referendum in Italia. La sconfitta subita dal premier Matteo Renzi alimenta, ancora una volta, lentusiasmo dei movimenti estremisti ed euroscettici. Tutto ciò, nel contesto in cui lanno prossimo sono previste elezioni presidenziali e politiche in più Paesi europei.
Si annuncia un anno elettorale molto difficile, con enormi poste in gioco – elezioni presidenziali in Francia, politiche in Germania e Olanda, molto probabilmente anche in Italia. Gli echi del voto anti-élite in Italia si sentono in tutta lUE, perché Matteo Renzi era lultimo dei premier dei grandi stati europei a parlare ancora del futuro dellUE, notano i commentatori.
In Germania, la cancelliera Angela Merkel è troppo impegnata nel gioco politico interno e dovrà lavorare intensamente per assicurarsi il sostegno necessario per ottenere un quarto mandato, sia a livello politico nel proprio partito, sia alle urne, alle elezioni politiche dellanno prossimo. In Francia, il ritiro di Francois Hollande dalla futura corsa presidenziale lascia un vuoto nel gruppo pro-europeo, e lentrata nella corsa elettorale del premier Manuel Valls non è una garanzia dellavanzo rispetto al Fronte Nazionale e della sua presidente, Marine Le Pen, dicono gli analisti.
Anche in Gran Bretagna potrebbero essere organizzate elezioni anticipate, se Theresa May vorrà avere un maggiore sostegno parlamentare in vista della Brexit. Quanto ai rapporti dellUnione con gli Stati Uniti, la vittoria sorpresa di Donald Trump rappresenta un rischio per i rapporti fra gli USA e lUE, è del parere Jean-Claude Juncker, il quale considera il futuro leader della Casa Bianca un ignorante per quanto riguarda lUE e i suoi meccanismi. (traduzione di Gabriela Petre)