Corruzione e confisca
Roxana Vasile, 29.11.2016, 16:55
Un senatore e un deputato sono stati lunedì nel mirino della stampa. L’ex
segretario generale del Partito Democratico Liberale, e ulteriormente ex
co-presidente dei liberali, il senatore Vasile Blaga è stato rinviato a
giudizio sotto controllo giudiziario per traffico d’influenza.
Secondo la requisitoria dei procuratori anticorruzione, nel periodo 2011-2012,
Vasile Blaga avrebbe ricevuto quattro volte, da una società commerciale, ben 700
mila euro in cambio all’esercitazione dell’influenza su una persona con
incarichi dirigenziali presso due compagnie pubbliche.
Sempre lunedì, i deputati di Bucarest avrebbero dovuto decidere, tramite
voto, la rimozione dell’immunità al loro collega Eugen Bejinariu, di modo che
la Direzione Nazionale Anticorruzione possa cominciare il perseguimento penale
nei suoi confronti. Già segretario generale nel periodo 2003-2004 in un Governo
socialdemocratico, l’attuale deputato è accusato di abuso d’ufficio in forma
continuata nel cosiddetto dossier Microsoft 2. Si tratta dello sconto di quasi
il 50% concesso dalla Microsoft per le licenze IT destinate alle scuole, sconto
che sarebbe stato dirottato. I danni in questo caso, in cui sono sotto
inchiesta ex ministri e due ex direttori della Microsoft Romania, superano 67
milioni di dollari.
I colleghi del PSD hanno chiesto a Eugen Bejinariu di rassegnare le
dimissioni dal Parlamento, pena il ritiro del loro sostegno politico. Non hanno
bisogno di un ulteriore peso alla vigilia delle elezioni politiche previste per
l’11 dicembre! Il parlamentare si è rifiutato, considerando di essere innocente
ed ha deciso di lasciare la scelta ai colleghi della Camera.
La sollecitazione della DNA non è stata però portata a compimento
lunedì, per mancanza di quorum. Di conseguenza, i deputati cercheranno di
prendere una decisione la prossima settimana, nel caso della richiesta dei
procuratori anticorruzione. La giustizia continua, dunque, la sua offensiva
contro i grandi corrotti e, negli ultimi anni, ha ottenuto condanne in dossier
assai famigerati. Nonostante ciò, gli analisti politici e la società civile
hanno criticato ripetutamente il grado molto basso di recupero dei danni e di
confisca dei beni ottenuti illegalmente, tramite atti di corruzione. In teoria,
la confisca dei patrimoni illeciti è in grado di scoraggiare la corruzione più
di quanto lo possa fare la pena detentiva!
Stando alla ministra della Giustizia, Raluca Prună, entro la fine di
ottobre, lo Stato aveva confiscato e valorizzato beni il cui valore ammonta a
circa 4 milioni di euro. I soldi saranno stanziati a diversi ministeri e
organizzazioni non-governative: il 20% alla Sanità, il 20% all’Istruzione, il 15%
rispettivamente ai Ministeri delle Finanze, della Giustizia e dell’Interno e
sempre il 15% alle ONG. A cominciare dall’anno prossimo, i soldi ottenuti in
seguito alle confische saranno impiegati in progetti sociali. Quello che
vogliamo noi, come società, è riprenderci i soldi che ci hanno rubato – ha
detto Raluca Prună. (traduzione di Gabriela Petre)