Sentenze di arresto nei casi di corruzione
Una cosa è certa: l’attualità romena è lungi dall’essere noiosa! Non c’è giorno in cui nello spazio pubblico non appaiano informazioni sulla corruzione e sui corrotti, che sono persone tra le più famose. Mercoledì, l’ex eurodeputato Adrian Severin è stato condannato in via definitiva a 4 anni di carcere con esecuzione per presa di tangenti e traffico d’influenza. Il socialdemocratico sconterà la sua pena al Penitenziario Rahova di Bucarest, dove si è arreso la sera stessa.
Roxana Vasile, 17.11.2016, 14:45
Una cosa è certa: l’attualità romena è lungi dall’essere noiosa! Non c’è giorno in cui nello spazio pubblico non appaiano informazioni sulla corruzione e sui corrotti, che sono persone tra le più famose. Mercoledì, l’ex eurodeputato Adrian Severin è stato condannato in via definitiva a 4 anni di carcere con esecuzione per presa di tangenti e traffico d’influenza. Il socialdemocratico sconterà la sua pena al Penitenziario Rahova di Bucarest, dove si è arreso la sera stessa.
Già ministro degli Esteri ed ex-presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, Adrian Severin è stato accusato del fatto che, assieme ad altri due eurodeputati, uno sloveno e un austriaco, avrebbero accettato di ricevere 100 mila euro all’anno da alcuni giornalisti della pubblicazione britannica The Sunday Times che stavano effettuando un’indagine sotto copertura, in cambio all’inoltro di emendamenti alle commissioni di specialità del Parlamento Europeo, da una parte, e al voto negativo su altri emendamenti che non corrispondevano agli interessi della società commerciale che i giornalisti pretendevano di sostenere, dall’altra. Tutto ciò è avvenuto nel periodo dicembre 2010 — marzo 2011. Adrian Severin ha sostenuto, fino all’ultimo momento, che si tratta di una messinscena organizzata da persone che hanno agito da agenti provocatori avendo una motivazione politica. “Ciò che è cominciato come una farsa giornalistica è finito con una farsa giudiziaria” – ha scritto l’ex eurodeputato sulla sua pagina Facebook.
Neanche per la presidente dell’Autorità Elettorale Permanente della Romania, Ana Maria Pătru, la notte di mercoledì è stata una tranquilla! A meno di un mese prima delle elezioni politiche, è stata messa in custodia cautelare, essendo indagata per traffico d’influenza e riciclaggio di denaro. Accusata di aver favoreggiato una ditta dalla quale l’Autorità Elettorale Permanente ha comprato i programmi per i computer, Ana Maria Pătru ha annunciato le sue dimissioni.
Alla lista delle persone che si sono trovate mercoledì nel mirino dei procuratori, si aggiunge anche il segretario di stato Adrian Sanda. Capo della Segreteria per il riconoscimento dei meriti di coloro che hanno lottato contro il regime comunista insediato in Romania nel periodo 1945-1989, Adrian Sanda è stato fermato, assieme ad altre sei persone, in un dossier che riguarda il rilascio illegale di titoli di combattente con ruolo determinante nella Rivoluzione del 1989. Più esattamente, gli inquirenti possiedono informazioni secondo cui almeno 3 mila romeni avrebbero ricevuto illegalmente indennità di rivoluzionari, senza neanche scendere in strada durante la rivolta anti-comunista. Dopo che Adrian Sanda è stato fermato dai procuratori della Procura Generale per essere ascoltato, il premier Dacian Cioloş lo ha destituito dall’incarico.
Infine, un ex deputato – Florin Aurelian Popescu — è stato condannato in via definitiva ad un anno di carcere con esecuzione per reati di conflitto di interessi e falsità nelle dichiarazioni. Attualmente, Florin Popescu è in prigione per scontare una pena di due anni di carcere che gli è stata inflitta in un altro dossier in cui è accusato di aver chiesto ad un imprenditore decine di tonnellate di polli alla griglia, che poi ha regalato a scopi elettorali alle elezioni amministrative del 2012. (tr. G.P.)