L’immunità e la giustizia
Il 5 settembre, i senatori e i deputati di Bucarest tornavano al lavoro per lultima sessione dellattuale Parlamento – una breve, di soli tre mesi, che precede le elezioni legislative dell11 dicembre. Con il ritorno dei parlamentari, si sono riattivati anche i più temibili avversari della corruzione nella politica: i procuratori DNA e i manifestanti della società civile.
Bogdan Matei, 23.09.2016, 15:31
Il 5 settembre, i senatori e i deputati di Bucarest tornavano al lavoro per lultima sessione dellattuale Parlamento – una breve, di soli tre mesi, che precede le elezioni legislative dell11 dicembre. Con il ritorno dei parlamentari, si sono riattivati anche i più temibili avversari della corruzione nella politica: i procuratori DNA e i manifestanti della società civile.
Migliaia di persone si sono riunite giovedì, di fronte al Palazzo del Parlamento di Bucarest, ma anche nei centri di altre grandi città del Paese per protestare contro la decisione del Senato di bocciare la sollecitazione della DNA di avvio dellinchiesta penale nei confronti del senatore Gabriel Oprea, ex vicepremier e ministro dellInterno.
“E un voto politico che blocca la giustizia”, ha concluso il capo della DNA, Laura Codruţa Kovesi, dopo che i suoi colleghi hanno votato per mantenere limmunità di Oprea. Questultimo è accusato di omicidio colposo dopo che, quasi un anno fa, un poliziotto che faceva parte della sua scorta ufficiale ha perso la vita in un incidente di moto. Stando alla DNA, il vicepremier avrebbe fatto un viaggio a scopo personale che non gli dava il diritto alla scorta ufficiale.
Gli esperti di giurisprudenza e i commentatori dei mass-media definiscono piuttosto inconsistenti queste accuse e dicono che Oprea, già protagonista di altri dossier penali, più gravi, non avrebbe rischiato necessariamente una condanna nel caso del poliziotto deceduto nellincidente.
La rivolta dei manifestanti è stata però alimentata dal rifiuto dei senatori di permettere lavvio dellinchiesta penale nei confronti di uno dei loro colleghi.
“Vogliamo giustizia, non immunità. “
“Purtroppo, siamo governati da parlamentari con immunità, che non possono fare altro che rubare e portarci tutti al fallimento. Per quanto tempo sopportare ancora tutto questo?”
“Non sono osservate le regole e le regole sono diverse da persona a persona. Ho spiegato questo anche a mio figlio, il quale mi ha chiesto perché veniamo qui”.
“Il Parlamento ha sputato sulla guancia della giustizia e della famiglia, rifiutando la richiesta della DNA. Noi non accusiamo. Non è nostro ruolo lanciare sentenze, ma bisogna lasciare i procuratori andare di fronte ai giudici che decideranno in questa situazione”, hanno dichiarato più manifestanti ai giornalisti di Radio Romania.
Le proteste sono state di una virulenza e di una portata senza precedenti dal novembre 2015, quando il governo di coalizione presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta ha rassegnato le dimissioni sotto la pressione di gigantesche marce anticorruzione. E a meno di tre mesi prima delle elezioni, la classe politica sembra essersi spaventata.
Il presidente Klaus Iohannis ha ammonito che cè bisogno di una rivalutazione del sistema delle immunità, inclusa quella presidenziale. Il PNL ha sollecitato la ripresa del voto sulla rimozione dellimmunità a Oprea, e il PSD ha annunciato di essere daccordo In fin dei conti, oggi pomeriggio, Oprea ha annunciato che, la prossima settimana, si dimetterà dal Parlamento. Non mi nascondo dietro nessuna immunità, ha precisato Oprea, in un post su una rete sociale. (traduzione di Gabriela Petre)