Il vertice europeo di Bratislava
Corina Cristea, 19.09.2016, 15:21
Riunitisi
a Bratislava, i leader comunitari hanno concordato su una scadenza di sei mesi
per l’ideazione di una strategia che trasformi il blocco comunitario in uno
spazio più sicuro e attraente per i propri cittadini, dopo che la Gran
Bretagna, uno dei membri importanti dell’Unione, ha deciso di lasciare
l’organizzazione. La dichiarazione finale al vertice nella capitale slovacca
indica come punti di riferimento le misure di controllo della migrazione, di
contrasto del terrorismo e della radicalizzazione, ma anche di sviluppo
economico tramite investimenti e il consolidamento del mercato unico.
Il
vertice, con 27 stati membri, ha dimostrato che l’UE può continuare a
funzionare dopo la decisione della Gran Bretagna di ritirarsi – ha dichiarato
il presidente francese, François Hollande, il quale, assieme alla cancelliera
tedesca, Angela Merkel, ha assicurato che Parigi e Berlino si impegnano a
collaborare intensamente nei prossimi mesi per il successo dell’Unione.
Abbiamo
concordato tutti che non possiamo fare passi indietro, perché solo questo
progetto dell’UE ci garantisce la prosperità. Abbiamo concordato di essere più
espliciti con i nostri piani per il futuro – ha dichiarato anche il
premier slovacco, Robert Fico, che ha ospitato la riunione, aggiungendo che,
personalmente, ha deciso di concentrarsi sulla questione della migrazione nei
prossimi mesi. Il capo del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha elencato alcune
delle lezioni imparate nei colloqui a Bratislava – Non dobbiamo mai più
permettere che il flusso di migrazione sfugga al nostro controllo, dobbiamo
sostenere gli stati membri nella lotta al terrorismo, anche migliorando lo
scambio di informazioni tra di essi, creare crescita economica per tutti e
offrire ai giovani possibilità di affermazione. Le misure tramite cui sarà
realizzato tutto ciò diventano parte del piano al quale lavoreremo fino al
marzo dell’anno prossimo. Sono contento però che alcuni stati membri hanno già
offerto sostegno alla Bulgaria per proteggere il suo confine con la Macedonia e
la Grecia – ha detto Tusk.
Si
tratta della decisione dei leader europei di concedere alla Bulgaria 108
milioni di euro per proteggere i suoi confini di fronte al numero sempre più
alto di migranti e profughi. I Paesi del Gruppo di Visegrad hanno proposto a
Bratislava una cosiddetta solidarietà flessibile nella questione della
migrazione, secondo la quale nel processo di valutazione della capacità di
accoglienza degli immigrati sarà preso in considerazione anche lo sviluppo
economico dei Paesi membri dell’UE.
Presente
a Bratislava, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha affermato che è vero che
l’Unione si confronta con una serie di crisi, ma non è un malato cronico, bensì
un successo. Il capo dello stato romeno ha discusso a livello informale, in
margine alla riunione, con alcuni leader europei anche dell’adesione della
Romania all’area Schengen. La conclusione dei colloqui: la questione non è
risolta, ma gli sviluppi sono positivi. (traduzione di Gabriela Petre)