Estate di proteste in Romania
Gli autotrasportatori e i farmer romeni, scontenti rispettivamente delle tariffe alte delle assicurazioni RC auto obbligatorie e del mancato pagamento delle sovvenzioni per l’anno prossimo, si lamentano della loro situazione disperata. Gli autotrasportatori hanno annunciato che circoleranno a bassa velocità almeno un’ora al giorno, sulle principali strade nazionali. Loro sono scontenti del fatto che, in un solo anno, il prezzo delle polizze RC auto è raddoppiato, da 2.000 e oltre 4.000.
Leyla Cheamil, 23.08.2016, 13:40
Gli autotrasportatori e i farmer romeni, scontenti rispettivamente delle tariffe alte delle assicurazioni RC auto obbligatorie e del mancato pagamento delle sovvenzioni per l’anno prossimo, si lamentano della loro situazione disperata. Gli autotrasportatori hanno annunciato che circoleranno a bassa velocità almeno un’ora al giorno, sulle principali strade nazionali. Loro sono scontenti del fatto che, in un solo anno, il prezzo delle polizze RC auto è raddoppiato, da 2.000 e oltre 4.000.
Le compagnie di trasporto romene devono far fronte a costi più alti e non possono più essere competitive a livello europeo. Le associazioni dei trasportatori chiedono al governo di congelare le polizze RC auto ed hanno ammonito che, se non verrà presa una misura urgente, potrebbero arrivare ad un blocco totale dell’attività.
“La bassa velocità avrà probabilmente un forte impatto nelle zone con traffico intenso. Mi riferisco alle strade che portano al mare, in montagna, o alla circonvallazione di Bucarest. Invece il 15 settembre è prevista un’ampia manifestazione di protesta a Bucarest. La gente è decisa di cessare le proteste quando sarà risolto il problema”, ha detto il segretario generale dell’Unione Nazionale degli Autotrasportatori, Radu Dinescu.
D’altra parte, anche gli allevatori di animali sono scesi in strada e continuano le proteste di fronte al Governo. Alcuni di loro stanno facendo lo sciopero della fame dalla settimana scorsa e dicono che non rinunceranno alle proteste fino a quando non riceveranno tutte le sovvenzione relativi all’anno scorso. L’Agenzia per i Pagamenti e gli Interventi nell’Agricoltura (APIA) ha ammesso di non aver mantenuto la promessa fatta ai farmers, di pagare, entro la metà di agosto, il 95% delle somme destinate alle sovvenzioni.
Il direttore dell’Agenzia, Nicolae Horumbă considera che anche gli agricoltori abbiano una parte di colpa.
“Riceviamo varie segnalazioni dalle province, i farmers sono invitati, chiamati e non si presentano all’Agenzia, oppure non hanno i documenti necessari. E allora siamo costretti ad attendere i 10 giorni menzionati nella notifica prima di prendere una decisione nel rispettivo caso. E i farmers si chiedono perché le cose funzionano così lentamente con gli schemi di sostegno pagato. L’autorizzazione delle sollecitazioni presuppone un processo di verifica amministrativa delle domande di pagamento, che non sempre sono state inoltrare correttamente o sono incomplete”, ha detto Nicolae Horumbă.
Gli agricoltori contraddicono invece il direttore dell’APIA e affermano di aver inoltrato correttamente e per tempo la documentazione necessaria per ottenere le sovvenzioni per l’anno scorso, ma il governo non ha mantenuto la promessa. Il direttore dell’APIA sostiene che 1,9 miliardi di euro sui 2,1 miliardi per le sovvenzioni sono stati già versati agli agricoltori e che i funzionari dell’Agenzia stanno lavorando sodo per pagare anche le somme restanti. (tr. G.P.)