Speculazioni sull’arsenale nucleare di Incirlik
Bucarest ha smentito ufficialmente, in maniera pronta, categorica e ripetuta, le speculazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero già cominciato a spostare in Romania le armi nucleari depositate ora in Turchia. “Il Ministero degli Affari Esteri smentisce fermamente queste informazioni” — si legge in un comunicato della diplomazia romena, trasmesso su richiesta della stampa.
Bogdan Matei, 19.08.2016, 14:34
Bucarest ha smentito ufficialmente, in maniera pronta, categorica e ripetuta, le speculazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero già cominciato a spostare in Romania le armi nucleari depositate ora in Turchia. “Il Ministero degli Affari Esteri smentisce fermamente queste informazioni” — si legge in un comunicato della diplomazia romena, trasmesso su richiesta della stampa.
Dal canto suo, il ministro della Difesa nel governo tecnico di Bucarest, Mihnea Motoc, ha precisato che: “Non c’è stato alcun tipo di discussione in tal senso, né a livello politico, né a livello di specialisti; non esiste alcun piano in questa direzione. Perciò, certamente, non possiamo reagire diversamente visto che si tratta di una speculazione.”
Ministro della Difesa nel Governo che, nel 2004, otteneva l’adesione della Romania alla NATO, l’attuale eurodeputato socialdemocratico Ioan Mircea Paşcu ha spiegato che spostare le testate nucleari dalla Turchia in Romania non è un’azione fattibile né dal punto di vista politico, né tecnico.
Ioan Mircea Paşcu ha dichiarato a Radio Romania: “Quando la Romania e gli altri Paesi nuovi membri della NATO sono stati accettati a far parte dell’Alleanza, c’è stato un impegno molto chiaro affinché sul territorio di questi stati non siano depositate armi nucleari e che non siano create basi permanenti. Tale impegno, come si vede, è osservato, perché le truppe inviate qui dopo gli avvenimenti in Crimea per consolidare questo fianco dell’Alleanza vengono mandate a rotazione. In secondo luogo, l’armamento nucleare esistente in Turchia è formato da bombe aeronautiche, che non si possono trasportare altrove se non via aerea. La Romania non dispone al momento di strutture allestite appositamente per depositare armamento nucleare.”
Le precisazioni degli esponenti romeni erano diventate necessarie dopo che il portale di notizie Euractiv aveva affermato che, sullo sfondo del deterioramento dei rapporti fra Washington e Ankara, 20 testate nucleari dovrebbero essere portate dalla base militare di Incirlik, in Turcia, a quella recentemente inaugurata di Deveselu. Gli alleati della NATO, tra cui anche la Turchia, hanno concordato di ospitare armi nucleari americane in base ad un accordo firmato nel 1960, volto ad arginare l’aggressività dell’ex Unione Sovietica. In un rapporto di due anni fa, l’Alleanza Nord-Atlantica aveva menzionato che le armi nucleari sono depositate in condizioni di sicurezza, senza specificare dove.
Mentre dal punto di vista tecnico la questione sembra già chiarita, gli analisti romeni e stranieri continuano a fare speculazioni politiche e geopolitiche. Loro notano che l’enorme ondata di repressione che segue dopo il fallito tentativo di putsch dello scorso luglio fanno dell’autoritario presidente turco, Recep Tayip Erdogan, un alleato sempre più insicuro e imbarazzante per gli USA. E considerano giustificati i timori degli americani legati alla sicurezza delle armi nucleari sul territorio della Turchia, nel contesto in cui la situazione in questo Paese diventa sempre più instabile. (tr. G.P.)