Fondi europei, assorbimento zero
Roxana Vasile, 03.08.2016, 16:05
Dopo l’adesione della Romania all’Unione Europea, nel
2007, l’accesso ai fondi europei si è dimostrato più complesso di quanto
avessimo potuto immaginare. Il disinteresse, la burocrazia o il dirottamento dei
fondi comunitari sono stati altrettanti impedimenti alla realizzazione di
progetti locali e regionali di sviluppo benefici per i romeni. Per loro, il
modello spagnolo o portoghese di impiego con successo dei fondi messi a
disposizione dall’Unione è ancora quasi utopico.
Lo scorso aprile, a qualche mese dalla sua
investitura, Aura Răducu, il ministro dei Fondi Europei nel Governo tecnico di
Bucarest, si è dimessa in seguito alla richiesta del primo-ministro, il quale era scontento
degli obiettivi del ministro a breve termine. E’ subentrato Cristian Ghinea il
quale, tra le emergenze, includeva la conclusione in ottime condizioni dei
Programmi operativi per il 2007-2013 e il bando per il successivo periodo di
programmazione 2014-2020.
Martedì, le autorità hanno ricevuto una doccia fredda
da parte del Commissario europeo per la Politica Regionale, Corina Creţu, che
si è detta preoccupata a causa dell’avvio molto lento dell’implementazione dei
progetti attinenti all’attuale esercizio finanziario. Sebbene sappia che
Bucarest sta facendo degli sforzi in tal senso, Corina Creţu attira
l’attenzione che, per il periodo 2014-2020, la Romania ha un tasso di
assorbimento dei fondi europei dello 0%! La Politica Regionale riceve la
maggior parte del fondi dell’Unione – più di 351 miliardi di euro – essendo il
principale strumento per la realizzazione di investimenti.
Lungo gli anni, l’UE ha finanziato decine di migliaia
di progetti con benefici notevoli sia per gli stati membri, che per l’Unione
nel suo insieme. In più, sempre nell’attuale programmazione, oltre 100 miliardi
di euro sono stanziati allo sviluppo urbano e per la prima volta 15 miliardi di
euro saranno gestiti direttamente dalle città europee.
La Romania riceve il terzo contributo, dal punto di
vista dell’ammontare, dopo la Polonia e l’Italia, per lo sviluppo urbano
durevole, e il Governo ha deciso che il 20% dei fondi europei stanziati sia
gestito direttamente dalle autorità locali di 39 città – capoluoghi provinciali.
Per aiutare le città romene a sfruttare al massimo l’opportunità offerta, il
commissario Corina Creţu ha annunciato che, insieme alla Direzione Generale della
Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea, organizzerà a Bucarest,
a inizio ottobre, un evento speciale dedicato alla promozione di tutte le
opportunità.
All’evento saranno invitati i sindaci delle 39 città
romene, ma anche quelli di altre capitali europee. Intanto, il Ministero dei
Fondi Europei romeno ha lanciato al dibattito pubblico una nuova guida
all’accesso ai fondi europei destinata alle comunità delle zone urbane emarginate,
con una popolazione di oltre 20.000 abitanti.