Una riforma del pubblico impiego?
Valentin Țigău, 28.07.2016, 15:18
Il Governo ha annunciato mercoledì alcune misure volte a
diminuire la burocrazia ed ha approvato, in tal senso, una strategia per lo
sviluppo del pubblico impiego per il periodo 2016-2020. La strategia promuove i
principi e le direzioni d’azione di una strategia più ampia, per il
Consolidamento della Pubblica Amministrazione (SCAP) 2014 – 2020. I
provvedimenti del documento mirano al miglioramento delle performance
nell’amministrazione centrale e locale, ma anche il miglioramento dell’opinione
dei cittadini nei confronti delle pubbliche istituzioni.
Il vicepremier Vasile Dâncu ha precisato che, fra qualche
giorno, saranno emanate alcune ordinanze per semplificare certe procedure
burocratiche, soprattutto nell’amministrazione locale ed ha aggiunto che si
punta anche sull’eliminazione delle regolamentazioni eccessive, che creano la
percezione di corruzione nell’amministrazione. Al momento, si considera che lo
stato romeno sia burocratizzato e che ci sia un potere eccessivo
dell’amministrazione. Anche se il Governo tecnico di Bucarest ha preso finora
una serie di misure benefiche, esse sembrano però insufficienti per una
sburocratizzazione efficace.
Stando al vicepremier, l’applicazione della strategia per
lo sviluppo del pubblico impiego è un elemento fondamentale nella
modernizzazione dello stato romeno. Siamo partiti, afferma Vasile
Dâncu, dal fatto che lo stato romeno attraversa sempre crisi nei sistemi
sanitario e dell’insegnamento, crisi che sono direttamente legate ai rapporti
con i cittadini. Di conseguenza, c’è bisogno di una modernizzazione dello stato
per riconquistare la fiducia. La posta in gioco è importante, perché quando c’è
una scarsa fiducia nello stato romeno, allora anche la democrazia è in pericolo.
Questa strategia non presuppone licenziamenti, se non
dopo analisi molto chiare, appunto per non ripetere gli errori del passato,
quando una serie di misure di austerità sono state applicate in maniera
esagerata, determinando malfunzionamenti nell’amministrazione. Quanto alla
retribuzione, si ritiene che gli stipendi non siano soddisfacenti nella
pubblica amministrazione. Secondo la strategia, in futuro, i capi delle
istituzioni potranno decidere che una parte dello stipendio sia concessa in
base alle performance.
L’esecutivo prende in considerazione anche la
re-professionalizzazione dei funzionari pubblici e analizza la possibilità di
introdurre un esame unico nazionale per coloro che vogliono lavorare nelle
istituzioni statali. Per quanto riguarda invece l’etica dell’integrità e della
prevenzione della corruzione nell’amministrazione, il documento approvato propone
che, al massimo entro la fine del 2020, il numero totale degli incidenti
d’integrità registrati e rapportati diminuisca di almeno il 30%. Le azioni riguardano
anche la trasparenza delle informazioni d’interesse pubblico, soprattutto in
settori scottanti come gli acquisti e gli investimenti pubblici.
Inoltre, sarà chiarito il ruolo e il mandato dell’Agenzia
Nazionale dei Funzionari Pubblici e verrà implementato, entro la fine
dell’anno prossimo, un sistema informatico nazionale sull’impiego nella
pubblica amministrazione, per tutte le categorie di mansioni e incarichi.