L’investitura degli eletti locali
Dopo le amministrative svoltesi a inizio mese, i partiti hanno negoziato intensamente, al centro e nel territorio, per la creazione di una maggioranza nei consigli municipali, comunali e provinciali. Il leader socialdemocratico Liviu Dragnea afferma che il suo partito dominerà, assecondato dai partner-junior ALDE e UNPR, in quasi 30 sulle 41 province.
Bogdan Matei, 24.06.2016, 15:59
Dopo le amministrative svoltesi a inizio mese, i partiti hanno negoziato intensamente, al centro e nel territorio, per la creazione di una maggioranza nei consigli municipali, comunali e provinciali. Il leader socialdemocratico Liviu Dragnea afferma che il suo partito dominerà, assecondato dai partner-junior ALDE e UNPR, in quasi 30 sulle 41 province.
La cartina post-elettorale, dominata dal rosso socialdemocratico, riflette infatti i risultati delle elezioni. Nei consigli locali, il PSD ha ottenuto il 41,39%, il PNL – il 32,8 e lALDE – il 6,22%, e la stessa gerarchia si mantiene anche nei consigli provinciali. Sui 3.184 incarichi di sindaci nelle città e nei villaggi, i socialdemocratici se ne sono aggiudicati 1.677. Seguono il PNL, con 1.081 mandati, lUDMR, con 195, e lALDE, con 64.
Anche se spesso definiti i più esigenti elettori, con opzioni soprattutto di destra, gli abitanti di Bucarest hanno optato per la prima volta per un sindaco-donna e membro del PSD: la senatrice Gabriela Vrânceanu-Firea (43 anni). Unex giornalista controversa, che ha cominciato a fare politica meno di quattro anni fa, Firea è stata – secondo gli analisti – la locomotiva che ha trainato lintero partito ed ha offerto al PSD gli incarichi di sindaci di tutti e 6 i settori della Capitale.
Però la presenza al voto a Bucarest è ammontata solo al 33%, inferiore alla media nazionale del 48%. Inoltre i sindaci sono stati eletti in seguito ad un unico turno e il vincitore è stato il candidato che ha ottenuto la maggioranza semplice dei voti espressi. Tale misura è stata criticata dalla società civile e dalla stampa, stando alle quali, nel contesto di una scarsa affluenza alle urne, i futuri sindaci avranno un problema di credibilità. Gli opinionisti aggiungono che è stata persa la chance di pulire unamministrazione locale gravemente screditata a causa dei numerosi scandali di corruzione. Solo lanno scorso, sono stati rinviati a giudizio 14 sindaci di municipi, nove presidenti di consigli provinciali e un prefetto.
A Bucarest, sono stati fermati dai procuratori anticorruzione il sindaco generale e quattro sindaci di rione eletti quattro anni fa. Un caso allucinante per molti è stato quello di Baia Mare, dove il sindaco Cătălin Cherecheş è stato rieletto da due terzi dellelettorato mentre era in carcere, condannato per reati di corruzione. Il neo sindaco di Deva, Mircia Muntean, è stato condannato, qualche giorno dopo lo scrutinio, a sei anni di carcere con esecuzione. A Râmnicu-Vâlcea, il tribunale ha invalidato il futuro mandato del sindaco Mircea Gutău, che aveva subito una condanna penale e aveva anche perso il diritto ad essere eletto.
Un testo importante per le elezioni politiche dellautunno, le amministrative indicano, secondo le ricerche sociologiche, che il PSD e il PNL si contenderanno anche nel prossimo periodo la supremazia politica in Romania. La sorpresa alle politiche potrebbe essere, però, data dai partiti neo creati da attivisti civici, come lUnione Salvate Bucarest, unONG appena trasformata in partito e che è diventata la seconda forza politica nella Capitale. (traduzione di Gabriela Petre)