La Romania e lo scudo antimissilistico
Gli elementi dello scudo
antimissilistico americano di Deveselu (nel sud della Romania) sono parte di un
sistema di difesa americano ospitato da diversi stati alleati. Esso include un
radar terrestre in Turchia, quattro navi della Marina militare americana dotate
di armi antimissile in Spagna, un centro di comando presso la base aerea
Rammstein in Germania e un secondo intercettore terrestre, che sarà costruito
in Polonia e diventerà operativo nel 2018. All’unisono, esponenti politici di
Bucarest – il presidente Klaus Iohannis, il premier Dacian Ciolos, i ministri
degli Esteri, Lazar Comanescu, e della Difesa, Mihnea Motoc – hanno
sottolineato il carattere strettamente difensivo del sistema antimissile. In
precedenza, anche l’assistente del segretario americano di stato per il
controllo degli armamenti, Frank Rose, aveva precisato che il sistema di
Deveseu è volto in modo prioritario alla diesa dai missili ballistici, a breve
e media gittata, che potrebbero essere lanciati dal Medio Oriente. Il
segretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, Jens Stoltenberg, è venuto in
Romania specialmente per l’inaugurazione dello scudo.
Bogdan Matei, 13.05.2016, 18:11
Gli elementi dello scudo
antimissilistico americano di Deveselu (nel sud della Romania) sono parte di un
sistema di difesa americano ospitato da diversi stati alleati. Esso include un
radar terrestre in Turchia, quattro navi della Marina militare americana dotate
di armi antimissile in Spagna, un centro di comando presso la base aerea
Rammstein in Germania e un secondo intercettore terrestre, che sarà costruito
in Polonia e diventerà operativo nel 2018. All’unisono, esponenti politici di
Bucarest – il presidente Klaus Iohannis, il premier Dacian Ciolos, i ministri
degli Esteri, Lazar Comanescu, e della Difesa, Mihnea Motoc – hanno
sottolineato il carattere strettamente difensivo del sistema antimissile. In
precedenza, anche l’assistente del segretario americano di stato per il
controllo degli armamenti, Frank Rose, aveva precisato che il sistema di
Deveseu è volto in modo prioritario alla diesa dai missili ballistici, a breve
e media gittata, che potrebbero essere lanciati dal Medio Oriente. Il
segretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, Jens Stoltenberg, è venuto in
Romania specialmente per l’inaugurazione dello scudo.
Il collocamento di elementi
dello scudo in Romania, come quelli in Polonia, non è diretto contro la Russia.
Ci sono troppo pochi intercettori, troppo a sud o troppo vicino alla Russia,
per poter intercettare missili ballistici interncontinentali russi. Essi sono
invece progettati per rispondere alle potenziali minacce rappresentate da
attacchi con missili a breve e media gittata da fuori della zona
euroatlantica, ha detto Stoltenberg.
Non è meno vero che la stampa
internazionale non si rifiuta il piacere di associare l’inaugurazione della
base di Deveselu al legittimo sospetto dell’Occidente nei confronti di una
Russia che, con l’annessione della Penisola di Crimea e con l’istigazione della
ribellione secessionista nell’est dell’Ucraina, ha svelato il suo risvegliato
appetito territoriale.
La Nato ritiene che non ci sia
una contraddizione tra una difesa forte, un comportamento fermo e prevedibile
dell’Alleanza e il tentativo di avere un dialogo con la Russia, la trasparenza
e la riduzione dei rischi, perchè vediamo come la presenza militare aumentata
lungo i confini della Nato aumenta anche i rischi di imprevisti ed incidenti,
ha precisato il segretario generale.
Reazione assolutamente
prevedibile, la Russia ha criticato il dispiegamento dello scudo antimissile in
Europa ed ha affermato che rappresenta una minaccia ai suoi interessi di
sicurezza. Tramite il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dal
corrispondente di Radio Romania, Mosca ha ammonito che risponderà col
rafforzamento delle proprie capacità militari. Gli analisti militari valutano
però che i rapporti tra gli alleati e i russi non ridiventeranno tesi, in
quanto ciascuna delle parti ha fatto esattamente ciò che c’era d’aspettarsi: la
Nato lo scudo, e la Russia dichiarazioni. (traduzione di Adina Vasile)