La legge sugli acquisti pubblici
Il nuovo pacchetto di leggi sugli acquisti pubblici è stato adottato dalla
Camera dei Deputati, istituzione decisionale in questo caso, con un ritardo di
quasi un mese rispetto alla scadenza sollecitata dalla Commissione Europea, che
ha criticato la Romania per il rinvio della sua adozione. Le nuove leggi
applicano le direttive comunitarie e introducono regole che andrebbero adottate
in tutti gli stati dell’UE. La loro adozione semplificherà il processo di
realizzazione di investimenti da fondi pubblici e diminuirà il numero delle
contestazioni.
Daniela Budu, 11.05.2016, 17:42
Il nuovo pacchetto di leggi sugli acquisti pubblici è stato adottato dalla
Camera dei Deputati, istituzione decisionale in questo caso, con un ritardo di
quasi un mese rispetto alla scadenza sollecitata dalla Commissione Europea, che
ha criticato la Romania per il rinvio della sua adozione. Le nuove leggi
applicano le direttive comunitarie e introducono regole che andrebbero adottate
in tutti gli stati dell’UE. La loro adozione semplificherà il processo di
realizzazione di investimenti da fondi pubblici e diminuirà il numero delle
contestazioni.
Stando all’analista economico Valentin Ionescu, le nuove direttive europee
entrate in vigore all’inizio del 2015 mantengono, in una certa misura, lo
spirito di quelle precedenti.
E’ vero che sono stati introdotti alcuni meccanismi di
flessibilizzazione, in primo luogo, di
frammentazione dei grandi contratti, di modo che ai contratti pubblici di
acquisti e di lavori abbiano accesso più compagnie. D’altra parte, il fatto che
viene alzata la soglia a cominciare dalla quale si organizzano gli appalti è un
fatto negativo, perché non può contribuire alla diminuzione della corruzione.
Anzi, ciò può alimentare la corruzione, creandosi così delle reti clientelari
nel caso si facciano acquisti sotto questa soglia, cioè per le quali non è
necessario organizzare un appalto, ha detto Valentin Ionescu.
Il commissario europeo alle politiche regionali, Corina Creţu, ha salutato
l’adozione delle leggi ed ha auspicato che la Romania riesca ad aumentare il
grado di assorbimento dei fondi europei.
Questa era un’emergenza ed ero molto preoccupata per il fatto che, in
pratica, gli acquisti pubblici bloccavano tutti i programmi operativi e per la
prima volta i beneficiari non potevano fare alcun tipo di acquisto in assenza
di norme vigenti. D’ora in poi, speriamo che si sblocchino anche le altre
questioni urgenti, che si possa accelerare il ritmo di assorbimento dei fondi
europei e che il 2016 non sia un anno perso dal punto di vista dei fondi
europei, ha spiegato Corina Creţu.
Stando all’esponente europeo, la Romania registra un grosso ritardo,
l’assorbimento nell’attuale quadro finanziario essendo minimo, e deve sfruttare
tutte le opportunità che le vengono offerte nell’esercizio finanziario 2014 -
2020. Corina Creţu ha aggiunto che il ritmo di sviluppo dei progetti e
dell’assorbimento dei fondi va accelerato ed ha ricordato che a Bruxelles sono
state assicurate tutte le condizioni affinché la Romania possa attirare più
fondi europei. Secondo l’esponente europeo, l’obiettivo della CE, ma anche di
Bucarest, è che i fondi strutturali e di coesione ricomincino a sostenere la
crescita economica e la creazione di posti di lavoro per i romeni. In
precedenza, proprio prima dell’adozione del pacchetto di leggi sugli acquisti
pubblici, Corina Creţu ammoniva che, se l’assorbimento non comincia nei
prossimi mesi, la Romania rischia di creare a sé stessa delle barriere sulla
strada dello sviluppo economico e sociale sostenibile.
Ricordiamo che nel periodo 2007 – 2013, l’assorbimento dei fondi europei è,
nei documenti, del 75%.