La decisione della Corte Costituzionale sulle elezioni amministrative
Corina Cristea, 05.05.2016, 17:15
Ieri, due giorni prima
dell’inizio della campagna elettorale, la Corte Costituzionale romena ha
discusso l’eccezione di incostituzionalità di due articoli della Legge sulle
elezioni locali. Uno riguarda l’organizzazione dello scrutinio in un unico
turno, e l’altro il numero necessario di firme per l’iscrizione nella corsa
elettorale di un candidato indipendente. La questione dell’eccezione di
incostituzionalità dei due articoli di legge è stata sollevata dal giornalista
Liviu Avram, e la Corte Costituzionale ha bocciato le due contestazioni,
valuandole rispettivamente come infondata e inammissibile. Il presidente della
Corte Costituzionale, Augustin Zegrean, ha dichiarato che, dal punto di vista
della Corte, le locali si svolgeranno in un unico turno e ha mostrato che,
sebbene ci siano anche altri dossier sullo stesso tema registrati, la pratica
non cambierà da un giorno all’altro. Le elezioni locali si terranno in un unico
turno, il 5 giugno.
La decisione della Corte
Costituzionale ha destato varie reazioni nella classe politica, che partecipa
per la terza volta nel periodo post-comunista ad uno scrutinio organizzato da
un governo di tecnocrati. La copresidente del Partito Nazional-liberale, Alina
Gorghiu, ha ribadito la sua opinione, che sono necessari due turni di scrutinio
alle amministrative, cosi’ com’è stato in Romania dal 1992 al 2012. Alina
Gorghiu spera che la prossima settimana, quando la Corte sarà tenuta a
pronunciarsi sul numero di turni, essa si pronunci per l’organizzazione di un
secondo turno, nella sua opinione questo essendo necessario per il rispetto di
un principio democratico – la maggioranza decide chi è l’eletto nella comunità.
La decisione della Corte Costituzionale sull’organizzazione delle elezioni in
un unico turno di scrutinio è a vantaggio sia del Partito Socialdemocratico,
che del Partito Nazional-liberale, ritiene, d’altra parte, il socialdemocratico
Ciprian Nica, vicepresidente della Commissione giuridica della Camera dei
Deputati. Egli ritiene che non vada bene che le regole siano cambiate durante
il gioco e che dalle motivazioni della Corte andranno estratti elementi per
analizzare la necessità e l’opportunità che l’attuale legge sia emendata ad un
certo punto dal futuro Parlamento. Anche il copresidente dell’ALDE, Calin
Popescu Tariceanu, crede che non sia opportuno cambiare il sistema elettorale
solo un mese prima delle elezioni e che il futuro parlamento, quello risultato
dalle elezioni indette quest’autunno, dovrà riduscutere la questione
dell’elezione dei sindaci in quanto attualmente la legge è a svantaggio dei
piccoli partiti. La decisione della Corte è benvenuta perchè le regole per le
elezioni non cambiano durante la campagna elettorale, afferma anche il deputato
dell’Unione Democratica Magiari di Romania Martin Arpad. (traduzione di Adina Vasile)