Un nuovo ministro della Cultura a Bucarest
Il Governo tecnocrate romeno presieduto dallex commissario europeo, Dacian Ciolos, perde ministro dopo ministro. Dopo le recenti dimissioni dei ministri del Lavoro, Ana Costea, e dei Fondi Europei, Aura Raducu, anche il titolare del portafoglio Cultura ha lasciato lEsecutivo. Martedi, il premier Ciolos ha revocato Vlad Alexandrescu dallincarico. Docente universitario ed ex ambasciatore della Romana a Lussemburgo, questi è stato criticato per il modo in cui ha gestito lo scandalo allOpera Nazionale di Bucarest, dove, in un unico mese, sono stati cambiati tre direttori e dove la situazione resta tesa. Nella visione del premier Ciolos, il modo in cui unautorità reagisce in una situazione di crisi come quella allOpera Nazionale è decisivo per la sua capacità di gestire il proprio portafoglio. A Vlad Alexandrescu viene rimproverato, in ugual misura, la controversia che ha generato attraverso la decisione di dimettersi, sulla quale è ulteriormente tornato, dichiarando che aspetta di essere revocato. Egli ha accusato, inoltre, membri del Governo di intimidazione. Lex ministro affermava, in una lettera, che, tramite le sue azioni in meno di sei mesi dallinizio del mandato, avrebbe disturbato “svariati gruppi dinteresse”.
Roxana Vasile, 04.05.2016, 16:48
Tra le numerose personalità culturali che hanno annunciato il loro sostegno a Vlad Alexandrescu si è annoverato Andrei Plescu, lui stesso ex ministro della Cultura. In un articolo su come dovrebbe essere un ministro in Romania, Plesu ha passato in rassegna i meriti del professor Alexandrescu: tra laltro, ha salvato, tramite un intervento diretto, monumenti di patrimonio, ha avviato, per la prima volta nella Romania degli ultimi decenni, una campagna di colletta pubblica per lacquisto dellopera “La Saggezza della Terra” di Constantin Brancusi. Non in ultimo, è riuscito a includere il sito di Rosia Montana nella lista delle proposte della Romania per il patrimonio mondiale Unesco, con ciò contrastando qualsiasi tentativo di mutilazione di questa località nel centro della Romania, risalente a 1900 anni fa, che rischia di essere trasformata in un gigantesco sfruttamento aurifero.
Lungi dallidealizzare Vlad Alexandrescu, nellopinione di Plesu, lex ministro avrebbe disturbato tramite troppa azione ed iniziativa. Non è meno vero anche che i ministri tecnocrati sono, in linea di principio, più vulnerabili di quelli che godono di sostegno politico, soprattutto da parte di un partito importante. Il partito li propone, il partito li sostiene, il partito offre copertura e solo nei casi di gravi errori, li ritira. E, constata ancora Andrei Plesu, non sostenuto dal Parlamento, il governo tecnocrate di Dacian Ciolos è fatto pagare per quel poco che, nonostante il suo status precario, cerca di fare. È impedito ad agire e, allo stesso tempo, è rimproverato se non agisce. Duramente criticati sono, attualmente, il titolare del portafoglio Salute, Patriciu Achimas-Cadariu, per le numerose sregolatezze nel sistema, e quello dellAgricoltura, Achim Irimescu, che, in solo sei mesi di mandato, è riuscito a diventare visibile attraverso due scandali. Saranno loro i prossimi ad essere revocati? (traduzione di Adina Vasile)