Prodotti in maggioranza romeni negli ipermercati?
Mihai Pelin, 22.04.2016, 16:50
Il ddl che obbliga le grandi catene di ipermercati
presenti in Romania a vendere almeno il 51% di prodotti locali si trova
all’attenzione del Legislativo di Bucarest. Di recente, il documento ha
ricevuto il via libera della commissione parlamentare di specialità. Autorità e
produttori tentano in questo modo di incoraggiare l’economia interna, tramite
la promozione delle merci made in Romania. Il ministro dell’agricoltura Achim
Irimescu ha spiegato che, una volta entrata in vigore, la legge aprirà anche ai
piccoli produttori le porte degli ipermercati, rimase chiuse finora.
Ci sono state delle accuse sulla presenza di
troppi prodotti da altri paesi, mentre i nostri prodotti, alcuni di ottima
qualità, non riescono a giungere sugli scaffali. Non vorrei pronunciarmi in un
senso o nell’altro, ma è certo che da un rapporto contrattuale corretto tutte
le parti hanno da guadagnare, e alla fine anche il consumatore. Per quanto
riguarda i prodotti romeni, ovviamente, spero che il consumatore potrà capire
l’importanza di consumare prodotti realizzati a livello nazionale, ha detto
Achim Irimescu.
Il presidente dell’Associazione dei Coltivatori di
Legumi, Vlad Gheorghe, ha affermato, dal canto suo, che la legge definirà
rapporti molto chiari tra i produttori interni ed i rappresentanti degli
ipermercati. Secondo Gheorghe, in alta stagione, potrebbe essere fornità
l’intera quantità necessaria, mentre nella stagione bassa, è garantita una percentuale di alimenti romeni pari al 51%.
Abbiamo definito il prodotto romeno fresco – ed è
qui la grande posta in gioco della legge-, e per quello che riguarda la
percentuale del 51%, vi garantisco che in alta stagione possiamo offire al 100%
prodotti romeni. Ora, quando ci troviamo nella stagione dell’inslata, del
radicchio, della cipolla, i supermercati si sono definiti solo alcune decine di
produttori ed affermano che non siamo in grado di far fronte alle richieste. È
sbagliato. Lo scopo della legge è di raggiungere forme di associazione per
poter fare consegne in modo organizzato e pianificato, ha detto Vlad Gheorghe.
Secondo
il ddl, i commercianti – persone giuridiche autorizzate -, sono obbligati ad
acquistare uova, carne, frutta, miele, prodotti derivati dal latte o di
panificio, tramite una catena breve di approvvigionamento. Eccezion fatta per
i commercianti con un fatturato fino ai 2 milioni di euro. La catena breve di
approvvigionamento coinvolge un numero limitato di operatori economici
impegnati in attività di cooperazione e sviluppo economico a livello locale e
regionale, ma anche stretti rapporti di collaborazione tra produttori, chi si
occupa della lavorazione e i commercianti. Se la prossima settimana sarà votata
dalla plenaria della Camera dei Deputati, in veste di organo decisionale, e poi
promulgata dal presidente Klaus Iohannis, la legge entrerà in vigore in
autunno. (traduzione di Octavian Cordos)