Una legge controversa
Mihai Pelin, 14.04.2016, 15:35
La legge sulla dazione in pagamento è stata adottata dalla Camera dei
Deputati di Bucarest, che ha il potere decisionale in questo caso. Secondo l’atto
normativo, le persone che hanno crediti e non possono più pagare le rate
possono cedere alla banca l’abitazione, senza dover più pagare niente. La legge
sarà applicata solo alle persone che hanno fatto un mutuo con lo scopo di
acquistare o costruire un’abitazione, ma anche a quelle che hanno messo come
garanzia per un credito un immobile utilizzato come abitazione.
Dopo il riesame sollecitato dal capo dello Stato, Klaus Iohannis, si è
deciso inoltre che i provvedimenti siano applicati solo ai mutui che, al
momento della concessione, non superavano i 250.000 euro. La principale
modifica rispetto al progetto iniziale consiste nel fatto che il programma
La prima casa, che facilitava l’accesso della popolazione ai
crediti ipotecari, è stato escluso.
Le banche non saranno più così inflessibili dopo l’adozione di questa
controversa legge e saranno costrette a raggiungere un accordo con i clienti,
affermano i rappresentanti di coloro che hanno fatto crediti in valuta. Loro
sostengono però che non si aspettano che le banche si affrettino ad applicare i
provvedimenti della datio in solutum.
Nell’opinione di uno degli iniziatori del progetto, il deputato liberale
Daniel Zamfir, la legge non è stata pensata contro il sistema bancario, ma si
propone di stabilire un equilibrio tra i clienti e la banca. Lui sostiene che
le persone con debiti non provengono solo dalle categorie disagiate, ma si
tratta anche di cittadini attivi, che fanno anche più lavori, ma a causa delle
clausole abusive non possono più pagare le rate alla banca. La legge stabilisce
chiaramente la categoria delle persone che beneficeranno della dazione in
pagamento, ha spiegato, Daniel Zamfir: Beneficiano
della legge solo le persone fisiche che hanno la qualità di consumatori, non
quelle che hanno preso soldi in prestito per svolgere affari. Tra i beneficiari
si saranno anche le persone nei cui confronti è stata già applicata
un’esecuzione forzata.
Sono invece escluse le persone condannate tramite una decisione
definitiva, per reati connessi al rispettivo mutuo. Tutti i gruppi parlamentari
hanno espresso il sostegno a questa legge, sottolineando che dei suoi
provvedimenti beneficerà la maggior parte di coloro che hanno fatto crediti
ipotecari.
I bancari invece ammoniscono che la legge è retroattiva e contraria alla
costituzione, e che la sua applicazione ai crediti in via di svolgimento
trasgredisce il principio costituzionale della non-retroattività, il che
potrebbe portare al declassamento della Romania e all’aumento dei costi di
finanziamento.
I calcoli della Banca Centrale della Romania rilevano che l’applicazione
della legge presuppone una perdita di 2,8 miliardi di lei (pari a 626 milioni
di euro), nel contesto in cui 97.500 ipoteche si sono deprezzate nel periodo di
crisi e si qualificherebbero ora tramite la dazione in pagamento. (tradzione di Gabriela Petre)