La lotta alla corruzione e lo sviluppo economico
Il rapporto della Camera di Commercio Americana sulla competitività
dell’economia romena, presentato martedì a Bucarest, riconosce l’evoluzione
positiva del nostro Paese nelle classifiche globali relative alla
competitività, ma segnala il divario ancora significativo rispetto alla media
nell’UE per quanto riguarda il PIL rapportato agli abitanti. Tra gli
indicatori che hanno registrato un’evoluzione positiva rispetto all’edizione
2011 del rapporto si annoverano la lotta alla corruzione, il grado di connessione
a internet e la percentuale di dipendenti attivi nel settore di alta e media
tecnologia. Presente al lancio del rapporto, il vicepremier Costin Borc si è
rivolto agli investitori, precisando che in Romania si possono fare buoni
affari.
Valentin Țigău, 30.03.2016, 15:51
Il rapporto della Camera di Commercio Americana sulla competitività
dell’economia romena, presentato martedì a Bucarest, riconosce l’evoluzione
positiva del nostro Paese nelle classifiche globali relative alla
competitività, ma segnala il divario ancora significativo rispetto alla media
nell’UE per quanto riguarda il PIL rapportato agli abitanti. Tra gli
indicatori che hanno registrato un’evoluzione positiva rispetto all’edizione
2011 del rapporto si annoverano la lotta alla corruzione, il grado di connessione
a internet e la percentuale di dipendenti attivi nel settore di alta e media
tecnologia. Presente al lancio del rapporto, il vicepremier Costin Borc si è
rivolto agli investitori, precisando che in Romania si possono fare buoni
affari.
Credo che la Romania
abbia ancora un problema legato alla percezione; secondo me, fare affari in
Romania è un’esperienza positiva e parlo da ex capo di una multinazionale fino
a qualche mese fa. Voi siete qui perché fatte dei buoni affari, se non fosse
così non sareste più qui! Non dico che sia facile fare affari in Romania, ma
alla fine riuscite a portare le vostre compagnie ad ottenere i risultati
attesi, ha affermato Costin Borc.
Il vice-capomissione dell’Ambasciata degli USA a Bucarest, Dean Thomson,
ha sottolineato che, nonostante i recenti progressi, la Romania ha ancora molto
da fare per quanto riguarda la continuazione delle riforme, con accento sullo
sviluppo sostenibile e sul rispetto dello stato di diritto.
Il sistema di
regolamentazioni esistente in Romania è ancora privo di coesione e di visione a
lungo termine, e la Romania deve rispondere a questa sfida adottando e
applicando le regolamentazioni in modo trasparente, prevedibile e stabile. La
Romania ha ancora bisogno di riforme strutturali che diminuiscano le barriere
di regolamentazione, incoraggino un maggiore sviluppo dell’imprenditoria e
garantiscano l’apertura dei vari settori verso una competizione internazionale
e maggiori investimenti, ha dichiarato Dean Thomson.
In un messaggio trasmesso in occasione della presentazione del Rapporto,
il presidente Klaus Iohannis rileva, dal canto suo, che la lotta alla
corruzione deve continuare e che solo attraverso la soluzione di questo
problema importante si può valorizzare il reale potenziale dell’economia
romena. Il capo dello stato afferma che, in Romania, è necessario un ambiente
d’affari performante e che lo sviluppo economico non può esistere senza il
mercato e la libertà economica, senza la proprietà privata e l’imprenditoria.
Questi benefici, aggiunge ancora il capo dello stato, sono stati
ottenuti con grandi sacrifici, più di 25 anni fa, nel momento della Rivoluzione
romena del dicembre 1989. Il presidente si è detto fiducioso che gli USA
possano diventare, nel prossimo periodo, uno dei primi investitori stranieri in
Romania, indicando che, in tal senso, la cooperazione economica si può
estendere, e per gli investitori americani il settore IT&C può diventare un
vero e proprio hub. (traduzione di Gabriela Petre)