Rivendicazioni nel sistema sanitario
Sottofinanziato, il sistema sanitario romeno ha ancora molti problemi da risolvere. Lo sanno i pazienti, costretti a sopravvivere in un labirinto burocratico e a volte comprarsi da soli le medicine durante il ricovero in ospedale. Lo sanno anche i governanti, che cercano di gestire in modo equo il budget, e, il più probabilmente, lo sanno anche i medici, le infermiere e gli operatori sanitari, ossia quelli che lavorano nel sistema e si confrontano quotidianamente con i problemi.
Corina Cristea, 22.03.2016, 15:50
Sottofinanziato, il sistema sanitario romeno ha ancora molti problemi da risolvere. Lo sanno i pazienti, costretti a sopravvivere in un labirinto burocratico e a volte comprarsi da soli le medicine durante il ricovero in ospedale. Lo sanno anche i governanti, che cercano di gestire in modo equo il budget, e, il più probabilmente, lo sanno anche i medici, le infermiere e gli operatori sanitari, ossia quelli che lavorano nel sistema e si confrontano quotidianamente con i problemi.
In questo contesto, una parte dei sindacalisti del sistema sanitario sono scesi in sciopero alla giapponese. Si tratta di quelli affiliati alla Camera Federativa dei Sindacati dei Medici romeni e alla Federazione Sindacale “Ippocrate”, i quali affermano di rappresentare oltre 7 mila dipendenti del settore. Il loro malcontento riguarda la retribuzione unitaria, la concessione degli scatti salariali e il rispetto delle norme di lavoro e del tempo di riposo.
“La cosa più importante che chiediamo è un finanziamento maggiore della medicina di famiglia. La Banca Mondiale raccomanda almeno 9 punti percentuali e noi questanno abbiamo ricevuto 5,8. La seconda cosa tra le più importanti che chiediamo è il funzionamento del sistema informatico. Purtroppo, il sistema funziona male, spesso si blocca e praticamente intacca il nostro lavoro negli ambulatori faccia a faccia con i pazienti”, ha affermato la vicepresidente della Società Nazionale di Medicina di Famiglia, Sandra Alexiu.
Lo sciopero alla giapponese avviato ieri è la prima di una serie di proteste annunciate dai sindacalisti. Il presidente della Federazione “Ippocrate”, Ion Cotojman, ha annunciato il calendario delle proteste.
“Il 28 marzo, è programmata la presentazione delle rivendicazioni alla Camera dei Deputati, il 31 marzo – sono previsti presidi al Ministero del Lavoro, il 7 aprile – festeggeremo la Giornata Mondiale della Salute con presidi al Ministero della Salute. Se neanche fino a quella data saranno trovate soluzioni concrete, dall11 aprile scenderemo in sciopero di avvertimento con la cessazione dellattività per due ore al giorno. Se neanche quella settimana, quando i medici saranno fermi per due ore ogni giorno, non saranno risolti i problemi, dal 18 aprile, i medici e tutto il personale del settore sanitario sono decisi a interrompere lattività a tempo indeterminato”, ha ammonito Cotojman.
Il ministro romeno della Salute, Patriciu Achimas Cadariu, ha dichiarato di sostenere aumenti salariali per il personale sanitario di altri 25 punti percentali nel 2016, dopo il simile aumento dellanno scorso, nonchè lo sblocco dei posti di lavoro tramite un nuovo memorandum che sarà sottoposto allapprovazione del Governo. (traduzione di Adina Vasile)