La lotta alla corruzione in Romania
In oltre la metà dei fascicoli che i procuratori anticorruzione hanno gestito in Romania lanno scorso non sono stati usati mezzi di sorveglianza tecnica. Lo ha dichiarato il procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA), Laura Codruta Kovesi, in unintervista a Radio Romania. La Kovesi ha affermato che lordinanza durgenza adottata dal Governo di Bucarest dopo che la Corte Costituzionale ha deciso che lIntelligence non può più fare intercettazioni nei procedimenti penali, assicura le esigenze dello stato di diritto e persino offre garanzie supplementari.
Daniela Budu, 18.03.2016, 17:27
“Questa ordinanza, innanzittutto, assicura una continuità almeno nella lotta alla corruzione, per poter portare a termine i fascicoli aperti. In secondo luogo, rispetta le esigenze della Corte Costituzionale. Decide chi e cosa può fare ed istituisce un controllo supplementare come richiesto dalla Corte. Questo controllo del modo in cui saranno messi in applicazione i mandati di sorveglianza tecnica sarà realizzato dai giudici dellAlta Corte di Cassazione ed Giustizia. Questi giudici approvano e autorizzano i mandati di sicurezza nazionale e le intercettazioni che noi chiediamo nella nostra attività”, ha affermato la Kovesi.
Le persone che non commettono reati penai gravi si possono sentire al sicuro, perchè mai potranno essere intercettate, ha dichiarato la Kovesi. Il procuratore capo della DNA ha precisato che non si possono sollecitare intercettazioni per qualsiasi reato, bensi solo per quelli gravi, definiti dal Codice penale, come i reati di corruzione, di traffico di droga e persone, terrorismo, spionaggio, tradimento, omicidio e privazione di libertà. In questo modo, la soluzione trovata dal Governo perchè sia osservata la decisione della Corte Costituzionale in merito alle intercettazioni nei fascicoli penali rispetta i diritti umani. La Kovesi ha spiegato inoltre per Radio Romania quale sarebbe il fabbisogno minimo di risorse umane della DNA.
“Se lordinanza durgenza che è stata adottata ci consente di usare linfrastruttura tecnica per raccogliere queste prove, per mettere in applicazione questi mandati di sorveglianza, il fabbisogno minimo è di 130 poliziotti e circa 10 milioni di euro. Attualmente, noi abbiamo ricevuto 40 posti in più di poliziotti. Faremo una selezione, ma abbiamo bisogno anche del resto del numero di poliziotti che abbiamo chiesto. Rpeto: questo è il fabbisogno minimo solo nel contesto in cui questa ordinanza mantiene i suoi effetti e resta in vigore e sarà adottata dal Parlamento”, ha affermato Laura Codruta Kovesi.
La decisione della Corte Costituzionale ha solo allontanato la risorsa umana dei servizi, non ha vietato alla DNA di usare linfrastruttura tecnica oppure i sistemi tecnici di unaltra istituzione dello stato – ha aggiunto la Kovesi. (traduzione di Adina Vasile)