Lo stato romeno acquista “La Saggezza della terra”
Roxana Vasile, 17.03.2016, 17:08
Constantin Brancusi ha lasciato allumanità uneredità culturale favolosa. Maestro delle linee e delle forme perfette, il celebre scultore ha portato, tramite la sua creazione, un cambiamento di paradigma nellarte figurativa moderna. Ha immaginato in metallo oppure pietra sentimenti, ipostasi, filosofie… Le prestigiose case dasta Christies e Sothebys, le più importanti del mondo, hanno organizzato, lungo il tempo, numerose aste per le opere di Constantin Brancusi. Nel top delle aste la Christies, che detiene anche il record di prezzo per unopera firmata dallartista romeno: 27,4 milioni di dollari.
Incredibilmente, però, i romeni – i suoi connazionali – non hanno saputo oppure non hanno potuto proteggere e promuovere al suo vero valore leredità di Brancusi. Solo questanno, il 19 febbraio, per la prima volta, è stata festeggiata la Giornata di Brancusi, dichiarata festa nazionale. Si discute anche della creazione, a Targu Jiu, nel sud della Romania, vicino al luogo natio dello scultore, di un Museo Nazionale intitolato a lui. Inoltre, lavori del celebre atelier di Parigi di Constantin Brancusi potrebbero essere inviati, a titolo di prestito, per essere esposti in questo nuovo museo.
Di recente, lo stato aveva annunciato anche di riavviare il processo di acquisto della scultura “La Saggezza della Terra”, che si trova in una collezione privata in Romania ed è stata messa in vendita. Ieri, il ministro della Cultura romeno, Vlad Alexandrescu, ha annunciato, su Facebook, che i proprietari hanno accettato lofferta di 11 milioni di euro proposta dalla commissione di negoziazione designata dallEsecutivo. Degli 11 milioni, il Governo pagherà 5, mentre per il resto il Ministero della Cultura lancerà una raccolta pubblica nazionale di fondi.
Realizzata nel 1907, “La Saggezza della Terra”, accanto ad opere come “Il Bacio” e “La Preghiera”, segna il periodo di punta della creazione di Brancusi. La scultura ha avuto, lungo la storia, due proprietari. Il primo è stato Gheorghe Romascu, un buon amico dellartista che la comprò, nel 1911, direttamente dallo scultore. Nel 1957, il regime comunista la prese in modo abusivo e la mise in mostra al Museo dArte della Romania. In seguito ad un lungo processo, lopera fu retrocessa nel 2012 agli eredi di Romascu, e, una volta acquistata da loro diventerà di tutti i romeni. A prescindere dallo stato di prosperità della nazione – affermava il ministro Vlad Alexandrescu – lo Stato deve dare, anchesso, una parte della somma. Sempre lo Stato deve riscattare, in una certa misura, lingiustizia fatta a Brancusi negli anni 50, quando i comunisti hanno considerato la sua arte decandente e formalista e quando le autorità dellepoca hanno cercato, ad esempio, di abbattere con il trattore la “Colona infinita” di Targu Jiu. (traduzione di Octavian Cordos)