Regolamentazioni sulle adozioni
Subito dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, le immagini con bimbi abbandonati negli orfanotrofi hanno tenuto banco sulla stampa romena, ma anche internazionale. In un gesto di solidarietà di una portata senza precedenti, numerose famiglie straniere sono venute in Romania per adottare orfani romeni, offrendo loro una vita di molto migliore allestero. Non sono però mancati gli abusi, criticati con veemenza dalla baronessa Emma Nicholson, relatore per la Romania nel Parlamento Europeo nel periodo in cui il Paese si preparava ad aderire allUe. Nel contesto degli scandali intorno al traffico di una serie di bambini, nel 2001, Bucarest ha vietato le adozioni internazionali, nonostante il lobby fatto da diversi stati. Dieci anni dopo, le autorità hanno dato di nuovo il via libera alle adozioni internazionali dei bambini romeni, ma a certe condizioni. In parallello, hanno continuato a migliorare le legislazione nazonale nel settore, nel contesto in cui in Romania esistono quasi 60 mila orfani.
Roxana Vasile, 03.02.2016, 15:47
Subito dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, le immagini con bimbi abbandonati negli orfanotrofi hanno tenuto banco sulla stampa romena, ma anche internazionale. In un gesto di solidarietà di una portata senza precedenti, numerose famiglie straniere sono venute in Romania per adottare orfani romeni, offrendo loro una vita di molto migliore allestero. Non sono però mancati gli abusi, criticati con veemenza dalla baronessa Emma Nicholson, relatore per la Romania nel Parlamento Europeo nel periodo in cui il Paese si preparava ad aderire allUe. Nel contesto degli scandali intorno al traffico di una serie di bambini, nel 2001, Bucarest ha vietato le adozioni internazionali, nonostante il lobby fatto da diversi stati. Dieci anni dopo, le autorità hanno dato di nuovo il via libera alle adozioni internazionali dei bambini romeni, ma a certe condizioni. In parallello, hanno continuato a migliorare le legislazione nazonale nel settore, nel contesto in cui in Romania esistono quasi 60 mila orfani.
Il processo di adozione molto sinuoso, il personale insufficiente, la mancanza dinteresse, i pregiudizi, lassenza dei tribunali per i minorenni – tutto ciò figura tra i motivi per cui la maggioranza dei bambini restano nel sistema fino alletà adulta, senza nemmeno avere la chance di essere dichiarati adottabili, sebbene tutti, a prescindere dalletà, dallo stato di salute o letnia hanno, teoricamente, il diritto di avere una famiglia. Per incoraggiare le adozioni, ieri, la Commissione Lavoro e Tutela Sociale della Camera dei Deputati ha adottato un disegno di legge che accorcia i termini e semplifica le procedure, cosicchè un bambino possa essere dichiarato più presto adottabile. Cosi, per facilitare una buona relazione tra il bambino e la nuova famiglia, la Commissione ha aumentato da 3 a 12 mesi il congedo da concedere ai genitori. Lemendamento è stato sostenuto dalla deputata liberale Cristina Pocora.
“Tanto più se non è più un bebè quando viene adottato, il rispettivo bambino ha grandi mancanze e grandi problemi emozionali, innanzittutto se è stato in un centro di accoglienza oppure in una famiglia surrogata”, ha dichiarato Cristina Pocora.
Il congedo equivale a quello di maternità e viene concesso su richiesta, assieme ad un indennità di 1.700 lei al mese (circa 400 euro).
“Per i bimbi entro i 2 anni viene applicata la legislazione riguardante lindennità di maternità. Per i bimbi maggiori di 2 anni – che sia applicato il provvedimento del congedo parentale”, propone il socialdemocratico Adrian Solomon.
Sempre per i genitori che vogliono adottare un bambino viene estesa la validità del certificato, cosicchè se durante lanno non sono riusciti ad adottare un bimbo, avranno a disposizione un altro anno. Largomento principale per queste modifiche è stato il numero ridotto di adozioni di bambini di oltre 2 anni. Delle 1.700 domande di adozione inoltrate, la maggioranza interessano bambini entro i 2 anni, che sono solo 200 del totale di 3.800 bambini dichiarati adottabili. (traduzione di Adina Vasile)