Particolari sul caso Bodnariu
Il caso della famiglia mista romeno-norvegese Bodnariu, alla quale le autorità locali norvegesi hanno preso in tutela tutti i 5 figli per presunte percosse inflitte dai genitori, continua a provocare reazioni a tutti i livelli. In parallelo alle manifestazioni di strada nel Paese, ma anche tra le comunità romene all’estero, oppure agli ampi dibattiti nei mass media, le autorità romene hanno continuato, entro i limiti delle prerogative, le azioni miranti a ottenere il ricongiungimento familiare.
Roxana Vasile, 15.01.2016, 10:12
Il caso della famiglia mista romeno-norvegese Bodnariu, alla quale le autorità locali norvegesi hanno preso in tutela tutti i 5 figli per presunte percosse inflitte dai genitori, continua a provocare reazioni a tutti i livelli. In parallelo alle manifestazioni di strada nel Paese, ma anche tra le comunità romene all’estero, oppure agli ampi dibattiti nei mass media, le autorità romene hanno continuato, entro i limiti delle prerogative, le azioni miranti a ottenere il ricongiungimento familiare.
In questo senso, mantenendo un permanente contatto con i coniugi Bodnariu, le autorità romene hanno raccomandato due avvocati norvegesi specializzati in casi di questo tipo. In parallelo, l’ambasciatore romeno ad Oslo, Adrian Davidoiu, ha sottolineato, agli incontri presso il Ministero norvegese degli esteri, che si tratta di un caso sociale con forte impatto mediatico la cui gestione presuppone cooperazione politica. In più, l’ambasciatore romeno ha chiesto l’integrazione nella famiglia estesa del padre, dei bambini con età tra i tre mesi e 10 anni, la possibilità che i genitori siano in misura di visitare i bambini istituzionalizzati e che i minorenni non siano separati.
Altre richieste sono state proposte dalla portavoce della diplomazia di Bucarest, Raluca Lunculescu: L’ambasciatore romeno ha chiesto accesso per il console romeno come osservatore alle tappe procedurali. A questo punto la parte norvegese ha sottolineato che la richiesta deve essere formulata anche dalla famiglia. E’ stato richiesto sostegno per permettere al console di visitare i bambini che si trovano in affidamento. La parte norvegese si è dichiarata favorevole alla proposta se non sono lesi gli interessi superiori dei minorenni.
Anche se i bambini in causa hanno anche cittadinanza romena, la diplomazia di Bucarest incontra certi limiti a livello del coinvolgimento nell’inchiesta che si svolge in Norvegia, fatto che non impedirà, nel prossimo periodo, la visita ad Oslo di una delegazione parlamentare romena.
Nel frattempo, a Bucarest, l’ambasciata norvegese in Romania ha annunciato che, su propria iniziativa, ha contattato il Ministero romeno degli esteri, il Parlamento e l’Ufficio del Premier per offrire informazioni sul Servizio norvegese per la tutela del bambino e sui principi che governano la sua attività. Le sue azioni – ha precisato la rappresentanza diplomatica – interessano tutti i bambini che si trovano in Norvegia, a prescindere da nazionalità o residenza, la sua principale missione risiedendo nel loro interesse superiore. Secondo il Ministero romeno degli esteri, finora 16 bambini di sette famiglie di romeni sono stati presi in tutela dalle autorità norvegesi. Tra questi, cinque casi sono stati risolti tramite il rimpatrio di 8 minorenni ed il ritorno di 2 bambini in famiglie di cittadini romeni con residenza norvegese. (traduzione di Octavian Cordos)