I lavori scientifici dei detenuti, nel mirino della Giustizia
Una volta arrivati dietro le sbarre, numerosi detenuti di lusso della Romania – da politici fino a grandi imprenditori – hanno trovato la vocazione di…scrittori. Se fino al 2010, in carcere era pubblicato al massimo un lavoro scientifico all’anno, nel 2014 sono usciti 90 libri, e nel 2015, 340. La situazione è degna del Guinness dei Primati! Ci sono dei detenuti che hanno scritto 10 lavori in 18 mesi di carcere, 180 pagine in 12 ore o, anzi!, un lavoro di 212 pagine in 6 ore e 40 minuti.
Roxana Vasile, 13.01.2016, 12:23
Il gran numero delle creazioni elaborate nel penitenziario in un tempo relativamente breve, il loro preteso valore scientifico, nonchè il numero in crescita dei detenuti diventati da un giorno all’altro scrittori sono stati messi in forse, tanto più in quanto, in numerosi casi, le rispettive creazioni sono il prodotto di gente non di nessuna maniera potrebbe essere inclusa su un’eventuale lista degli intellettuali del paese.
La loro posta in gioco è però precisa: con ogni opera scritta, in base alla legge, raccorciano di 30 giorni la reclusione. Siccome è stato constatato che il fenomeno è sfuggito al controllo, il ministro della Giustizia, Raluca Pruna, ha annunciato che proporrà al Governo l’abrogazione del provvedimento secondo cui la redazione di lavori scientifici in carcere diminuisce la pena.
Inoltre, Raluca Pruna proporrà che la disposizone sia promossa proprio nella prima seduta di febbraio del Gabinetto, affinchè l’abrogazione avvenga tramite ordinanza d’urgenza. Sarà presentato anche un regolamento di applicazione della legge sull’esecuzione delle pene e sulle misure privative della libertà, per poter essere adottato in simultanea – ha precisato ancora il ministro Raluca Pruna.
Farò una consultazione pubblica, poichè la legge obbliga che per qualsiasi normativa ci sia una consultazione pubblica. L’urgenza è evidente e, al momento, la migliore soluzione è l’abrogazione di questa disposizione. Metterò nello stesso giorno sul tavolo del governo il regolamento per l’applicazione della legge 254/2013, che tramite decisione di Governo sia adottato insieme all’ordinanza d’urgenza, ha detto il ministro.
A sua volta, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha avviato le inchieste per presunti reati di favoreggiamento delle rispettive persone, e sospetta che per aiutare i condannati sarebbe stato creato un meccanismo in cui sono coinvolti docenti universitari, rappresentanti di editrici e membri delle commissioni dei penitenziari.
Per mantenere l’integrità e il prestigio delle università romene, il ministro dell’Educazione, Adrian Curaj, ha sollecitato a sua volta un’analisi puntuale dei casi in cui docenti universitari hanno dato raccomandazioni per libri scritti dai detenuti. Secondo una lista dei docenti universitari che hanno coordinato libri pretesamente scientifici, nonchè delle editrici presso cui sono stati pubblicati, tra coloro che hanno raccomandato questi scritti si annoverano docenti con cariche dirigenziali in università statali o private, ma anche alte cariche della Chiesa Ortodossa.