Priorità di bilancio per l’Esercito romeno
La Romania sta attraversando un periodo in cui multipli rischi, minacce e vulnerabilità a volte interferiscono, a volte si sovrappongono, generando effetti imprevedibili non solo a livello nazionale, ma anche globale. Partendo da questi cambiamenti di paradigma mondiale, dall’attuale status quo, dalla valutazione delle minacce, dei rischi e delle vulnerabilità, Bucarest continuerà quest’anno a implementare la Strategia Nazionale di Difesa del Paese per il 2015-2019.
Roxana Vasile, 06.01.2016, 13:28
La Romania sta attraversando un periodo in cui multipli rischi, minacce e vulnerabilità a volte interferiscono, a volte si sovrappongono, generando effetti imprevedibili non solo a livello nazionale, ma anche globale. Partendo da questi cambiamenti di paradigma mondiale, dall’attuale status quo, dalla valutazione delle minacce, dei rischi e delle vulnerabilità, Bucarest continuerà quest’anno a implementare la Strategia Nazionale di Difesa del Paese per il 2015-2019.
Il documento – ricordiamo – opera con un concetto di sicurezza nazionale estesa, che non si limita solo alla dimensione di difesa, senza ledere però la sua importanza. Ciò nel contesto in cui la Romania è membro dell’Unione Europea e dell’Alleanza Nord-Atlantica, e gli obblighi, come anche i benefici sono sulla misura di questo doppio statuto. Nella seconda metà dello scorso anno, a Bucarest sono stati attivati due comandi alleati – della Divisione Multinazionale Sud-Est e dell’Unità di Integrazione delle Forze NATO.
Inoltre, è stata dichiarata la capacità tecnica dello scudo americano antimissile di Deveselu, nel sud della Romania, i suoi principali componenti essendo già ultimati. Per il 2016, il ministro Mihnea Motoc annuncia la crescita a oltre 400 del numero di esercitazioni che faranno i militari romeni, di cui più di 100 multinazionali. Inoltre, sarà aumentata la capacità operativa dell’Esercito sullo sfondo della crescita degli stanziamenti dal bilancio.
Lo stanziamento dal bilancio alla Difesa è sensibilmente cresciuto ed è cresciuto in direzioni che mirano direttamente l’aumento della capacità di difesa della Romania, la crescita della capacità di preparazione e di combattimento dell’Esercito Romeno, cioè continuare i grandi programmi di acquisti avviati nel 2015, lanciare dei programmi grandi paragonabili come importanza nel 2016, affinchè praticamente ogni categoria di forze abbia degli equipaggiamenti moderni, ha detto il ministro della Difesa, Mihnea Motoc.
Lo scorso anno, per la prima volta in 25 anni, il presidente Klaus Iohannis ha invitato l’intera scena politica romena a consultazioni per raggiungere un accordo mirante la crescita del budget della Difesa. E’ stato ottenuto il consenso necessario che nel 2017 esso raggiunga il livello del 2% del Pil e che questa percentuale sia mantenuta per almeno 10 anni.
Però, oltre agli elementi usuali attinenti alla sfera della Difesa, all’ordine pubblico o all’attività di informazione e controinformazione, la sicurezza della Romania è concepita anche dalla prospettiva di un ambiente economico competitivo, di una stabilità finanziaria e di bilancio, dell’esistenza di sistemi pubblici – di sanità, pensioni, educazione – funzionali e adeguati ai cambiamenti, di protezione delle infrastrutture critiche o di capacità di rispondere ai problemi ambientali. Le sfide per il 2016, ma anche negli anni che seguiranno sono, di conseguenza, multiple, e non sono riservate solo al campo della Difesa.