Il Governo Ciolos, all’inizio della strada
Investito meno di una settimana fa, il gabinetto di tecnici presieduto dal premier Dacian Ciolos è il più atipico governo della Romania postcomunista. Teodor Stolojan nel 1991 e Mugur Isarescu nel 1999, entrambi economisti indipendenti, assumevano per un anno la guida di squadre di governo in cui la maggioranza dei ministri erano tesserati politicamente.
Bogdan Matei, 23.11.2015, 12:19
Investito meno di una settimana fa, il gabinetto di tecnici presieduto dal premier Dacian Ciolos è il più atipico governo della Romania postcomunista. Teodor Stolojan nel 1991 e Mugur Isarescu nel 1999, entrambi economisti indipendenti, assumevano per un anno la guida di squadre di governo in cui la maggioranza dei ministri erano tesserati politicamente.
Ciolos, invece, ha distribuiti i portafogli a gente, in generale, senza antecedenti politici e che aveva già fatto performance nel settore privato, nella società civile o nelle istituzioni europee.
Questo governo dovà gestire gli affari correnti per circa un anno, fino alle elezioni politiche dell’autunno del 2016, periodo in cui la classe politica, integralmente screditata e percepita come corrotta e incompetente, dovrebbe reinventarsi e riconquistare la fiducia dei romeni.
A Radio Romania, dove ha rilasciato la sua prima intervista dopo l’investitura, il nuovo premier ha dichiarato che il governo si è proposto di adottare rapidamente la bozza della Finanziaria per il 2016, per inviarla poi al Parlamento nella prima metà di dicembre.
In riferimento alla crescita salariale nel settore pubblico del 10%, adottata dal Parlamento, Ciolos ha detto che prima studierà le cifre lasciate dal precedente esecutivo, per vedere quanto realistico sia un simile incremento. D’altronde, i nuovi ministri esamineranno i progetti lasciati in fase di implementazione dal governo dimissionario, presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta, e decidere quali possano essere integrati nella Finanziaria per l’anno prossimo.
Il nuovo programma di governo prevede la rapida individuazione di soluzioni per consolidare la fiducia nell’economia romena.
Tale fatto presuppone individuare le opportunità di reindustrializzazione, tenendo conto della reinterpretazione di questo concetto nel contesto generale europeo. A noi interessa in primo luogo sostenere il capitale romeno, in quanto il consolidamento dell’identità dei prodotti romeni è per noi un obiettivo strategico. Il capitale umano romeno è per noi una risorsa fondamentale e vogliamo sviluppare le risorse umane sia per quanto riguarda lo sviluppo del personale qualificato fino a industrie creative, IT&C ecc, ha spiegato il vicepremier Costin Borc.
Ex commissario europeo all’Agricoltura, Ciolos ha annunciato, al termine di un incontro a Bucarest con il successore romeno nell’esecutivo comunitario, Corina Cretu, lo sblocco del programma operazionale regionale per il periodo 2007-2013, che era stato bloccato in seguito a un audit della commissione.
Nell’intervista a Radio Romania, il premier ha aggiunto che la Romania ha un livello di assorbimento dei fondi europei di circa il 60% e che, se tutto andrà bene, presto si arriverà a 70 punti percentuali.