Consultazioni per un nuovo governo
La struttura del governo di Bucarest resterà la stessa, però i titolari dei dicasteri non saranno tesserati di partito, in quanto il tecnico Dacian Ciolos preferisce lavorare con specialisti pari a lui. Sia l’investitura del governo che la convalida dei suoi progetti legislativi dipendono, però, dal sostegno del Parlamento. Cosicchè il premier designato ha svolto consultazioni con i leader di tutti i partiti politici e delle formazioni rappresentate al Parlamento.
Bogdan Matei, 13.11.2015, 11:54
Giovedì, i suoi ultimi interlocutori sono stati l’ex presidente Traian Basescu, ora capo del Movimento popolare, l’ex leader socialdemocratico, Mircea Geoana, che guida il Partito sociale romeno, e Daniel Fenechiu, del Partito nazionale democratico, apparso sui ruderi dell’ex formazione populista PP-DD. Il peso di queste formazioni al Parlamento è piuttosto insignificativo, però, in vista dell’investitura, Dacian Ciolos non può ignorare alcun voto.
Abbiamo svolto colloqui con i partiti per presentare le grandi priorità, poichè non entreremo in dettagli nel programma di governo, e d’altra parte, ho voluto vedere anche le sensibilità dei partiti politici, consapevole allo stesso tempo che non potremo includere tutte le cose in maniera precisa nel programma di governo. Ora sto lavorando parallelamente al programma di governo e all’identificazione dei futuri ministri, quindi è normale che dovrò dare del tempo ai ministri, dopo l’assunzione dei dicasteri, per vedere cosa si può fare. D’altra parte, sono consapevole, essendo un governo di tecnici, che, al di là del voto di investitura, le maggioranze si faranno al parlamento e andranno negoziate per ogni singolo progetto notevole, ha spiegato Dacian Ciolos.
Basescu e Geoana hanno annunciato che i loro deputati e senatori voteranno a favore dell’insediamento del futuro governo Ciolos, e Fenechiu ha detto che è molto possibile sostenerlo. Le grandi formazioni hanno espresso già da mercoledì la posizione. Ciolos può contare sui voti del PNL, filo-presidenziale e, fino alla scorsa settimana, la principale formazione all’opposizione verso il governo dimissionario del socialdemocratico Victor Ponta, dell’UNPR, ex partner junior al governo, nonchè dei 18 deputati delle minoranze.
Il PSD, primo violino dell’ex governo, e la sua alleata ALDE, nonchè l’UDMR, all’opposizione, hanno precisato che, prima di decidere come votare, aspettano la lista del nuovo gabinetto, il programma di governo e il modo in cui i ministri proposti si presenteranno alle udizioni nel Parlamento.
Gli analisti si dichiarano convinti che il governo Ciolos passerà e ricordano che la Romania ha delle esperienze positive con premier non tesserati politicamente. Entrambi rigorosi contabili, Teodor Stolojan e Mugur Isarescu hanno guidato con successo negli anni 90 governi che hanno assicurato la stabilità economica e hanno organizzato correttamente elezioni politiche, prima di ripassare la staffetta ai politici.
E’ quello che dovrà fare nel 2016, quando sono in programma sia elezioni amministrative che politiche, anche la squadra di tecnici di Dacian Ciolos. Offrendo, così, una tregua per farsi il reset, reinventarsi e riabilitarsi a una classe politica integralmente screditata negli occhi dei romeni.