Tragedia e cambiamento
A Bucarest, la disperazione, il dolore e lorrore si sono trasformati in rabbia. E la rabbia porta a cambiamenti che molti desideravano, ma pochi osavano credere possibili. Dopo lincendio dello scorso venerdi, nel club Colectiv di Bucarest, in cui oltre 30 persone sono morte e quasi 150 sono rimaste ferite, i romeni hanno rispettato in modo esemplare i tre giorni di lutto nazionale proclamati alla memoria delle vittime. Da martedi però, il Paese è sceso in piazza contro i governanti. Spontanee, convocate sulle reti sociali, senza leader affermati, senza aspettare autorizzazioni, le marce di protesta hanno radunato, ogni sera, decine di migliaia di persone in piazza, sia nella capitale Bucarest, che nelle grandi città.
Bogdan Matei, 06.11.2015, 16:12
Nella loro stragrande maggioranza giovani, i manifestanti hanno espresso veementemente, categoricamente, sarcasticamente, ma senza violenza, la rivolta dei cittadini contro una classe politica che percepiscono come cinica, impotente e corrotta. La corruzione uccide! – questo il leit-motiv degli slogan scanditi che mettono sotto accusa sia lamministrazione centrale, che locale. Mercoledi, il premier socialdemocratico Victor Ponta, sotto indagine penale sin dallestate, per reati di corruzione, e il suo intero Governo tripartitico hanno rassegnato le dimissioni. Sempre mercoledi, si è dimesso anche il sindaco del quarto rione della capitale, Cristian Popescu-Piedone, il cui comune ha rilasciato lautorizzazione di funzionamento al club in cui è avvenuta la tragedia.
Da ieri, i rappresentanti dei partiti parlamentari vanno a vicenda al Palazzo Cotroceni, sede della Presidenza, per consultarsi con il capo dello stato, Klaus Iohannis, sulla designazione di un nuovo premier. Sconcertati dalla veemenza della gente in piazza, i politici non hanno fatto per ora proposte nominali, perchè la premiership è in questo momento una patata bollente per ognuno di loro. Linterim è stato assunto dal ministro dellIstruzione, Sorin Campeanu, ma nessuno crede che resterà a lungo nellincarico.
Numero uno nella coalizione governativa di Bucarest, il Partito Socialdemocratico si pronuncia per il mantenimento della formula tripartitica, assieme allUnione Nazionale per il Progresso della Romania e allAlleanza Liberali e Democratici, perchè, affermano i socialdemocratici, occorre linsediamento quanto più rapido di un Governo che prepari il bilancio di stato per il 2016 e gestisca il Paese durante linverno. Dallopposizione, il Partito Nazional-liberale e lUnione Democratica Magiari di Romania chiedono lo scioglimento del Parlamento e lindizione di anticipate, che resetti il gioco politico e relegittimi i deputati e senatori. Lidea delle anticipate è più vicina a quello che si auspica la gente in piazza.
“È questo il momento/Abbasso il Parlamento!” o “Tutti i partiti/Lo stesso marciume!” – sono solo due degli slogan scanditi dalla folla, le cui esigenze aumentano da un giorno allaltro. Richieste di dimissioni sono state rivolte anche ad altre figure pubbliche: lAvvocato del Popolo, Victor Ciorbea, il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena o il capo dello stato stesso. Altri protestatari affermano che questa crisi è il fallimento stesso della Repubblica e chiedono la reinstaurazione della Monarchia. Lungi dal chiedere le stesse cose, la gente in piazza esprime, questi giorni, quasi tutte le tensioni nella società romena. (traduzione di Adina Vasile)