Il premier Victor Ponta rassegna le dimissioni
Il premier socialdemocratico romeno, Victor Ponta, ha rassegnato, oggi, le dimissioni. Accusato di corruzione, Ponta era sotto pressione da diversi mesi. Il capo dello stato stesso, Klaus Iohannis, e lOpposizione gli avevano chiesto ripetutamente di dimettersi. Glielhanno chiesto ieri sera anche circa 25 mila romeni, i quali, dopo tre giorni di lutto nazionale e una marcia del silenzio alla memoria delle vittime della tragedia di venerdi sera, nel club Colectiv di Bucarest, sono scesi, nuovamente, in piazza per esprimere, questa volta, la loro indignazione. Fino a tarda notte, una folla eterogenea formata di adolescenti, giovani, famiglie con bambini e anziani ha marciato a Bucarest, tutti animati dallo stesso pensiero: la corruzione è il nemico comune e il cambiamento deve avvenire senza ritardo. Essi hanno chiesto, oltre alle dimissioni di Victor Ponta, anche quelle del ministro dellInterno, Gabriel Oprea, e di Cristian Popescu Piedone, il sindaco del quarto rione della capitale, in cui si è verificato il devastante incendio.
Roxana Vasile, 04.11.2015, 14:34
“Ponta, le dimissioni!”, “Oprea, le dimissioni!”, “Assassini!”, “La corruzione uccide!” – hanno scandito i manifestanti radunatisi, successivamente, in Piazza dellUniversità, luogo emblematico della capitale romena, davanti alle sedi del Governo, del Ministero dellInterno, del Parlamento e del Comune del quarto rione di Bucarest. Accanto alla bandiera nazionale, i protestatari hanno issato cartelloni recanti scritte come “La Romania senza di loro!”, “La corruzione, lindifferenza e lavidità uccidono lintera Romania!”, “Politici, siete tutti colpevoli del massacro della Romania!”, “Non andiamo via finchè non adate via!”, “Temetevi, il popolo si solleva!”, “Siete voi a cacciare via i giovani dal Paese!”, “Lultima soluzione, unaltra rivoluzione!”.
“Non va bene ciò che succede nel nostro Paese e qualcosa deve cambiare.”
“Mi sembra che il Paese vada di male in peggio, non vengono rispettate le regole … Credo che lunica chance di cambiare qualcosa è scendere tutti in piazza e chiedere i nostri diritti”.
“È troppo brutto ciò che succede e viene pagato troppo caro … Io, almeno, voglio rimanere nel Paese, ho lavorato allestero, ma voglio restare in Romania, la amo e desidero un futuro migliore, desidero un futuro normale”.
Sono tutte le parole di alcuni partecipanti alla marcia di ieri sera.
Furiosi dopo uno dei più gravi incidenti di Bucarest degli ultimi decenni – lincendio nel club Colectiv – i protestatari affermavano di essere stufi della corruzione e dellindifferenza delle autorità, che hanno portato ad una simile tragedia. Gli esponenti politici – hanno affermato loro – devono capire che linteresse pubblico, non quello personale, è quello che conta. Proteste, marce o commemorazioni si sono svolte, ieri sera, anche in numerose altre città del Paese. Impressionato dalla loro portata, il presidente romeno, Klaus Iohannis, affermava che i politici non possono ignorare questo sentimento di rivolta, con cui i romeni chiedono che sia rispettata la loro dignità. E la terza carica nello stato, il presidente della Camera dei Deputati, Valeriu Zgonea, afferma che è lora che lintera classe politica romena capisca che non si può andare avanti con le mezze misure. Le regole non vanno più applicate in modo discrezionale, e le leggi non vanno più aggirate attraverso la corruzione e la bustarella. (traduzione di Adina Vasile)