L’assorbimento dei fondi europei, in crescita
Il notevole sviluppo di Paesi quali il Portogallo, l’Irlanda o la Spagna subito dopo il loro ingresso nell’UE ha fatto i romeni sperare, una volta entrati nel blocco comunitario, di poter godersi un benessere almeno simile, grazie ai fondi europei.
Roxana Vasile, 27.10.2015, 14:24
La realtà è stata, però, diversa. La super-burocratizzazione nelle procedure di accedere ai fondi o il cambiamento delle regole durante il gicoo sono solo due delle mancanze di cui si sono lamentati molti di coloro che hanno avviate le pratiche per accedere a fondi europei.
Stando alla Rappresentanza della Commissione Europea a Bucarest, all’inizio del 2015 la Romania registrava il più basso tasso di assorbimento, inferiore alla media dell’intera Unione.
Le cose potrebbero, però, essere migliorate, e il Paese potrebbe assorbire entro la fine del 2015 il 70% dei fondi europei stanziati, nelle condizioni in cui al momento sta al 65%, secondo quanto annunciato dal ministro incaricato alla loro gestione, Marius Nica, nella plenaria della Camera dei deputati.
Tre mesi prima della chiusura definitiva dell’esercizio finanziario 2007-2013, la Romania ha assorbito 12,8 dei 19 miliardi di euro stanziati per questo periodo. Bucarest, aggiunge il ministro Nica, non è riuscita a spendere più fondi europei a causa dello scarso assorbimento degli anni precedenti.
Nel 2009 – lo 0,7%, nel 2010 – l’1,1%, nel 2011 – il 3,6%, e prima mi chidevate perchè arriveremo solo a un tasso di circa il 70%. Continuerò a leggervi: nel 2012 – il 5,9%, nel 2013 – il 15,14%, nel 2014 – il 18,56%, ha detto il ministro.
Intanto, sono state prese delle misure a sostegno dei beneficiari. Nel 2007-2008-2009, il periodo di valutazione di un progetto del Programma Operazionale Settoriale per lo Sviluppo delle Risorse Umane era compresa tra un anno e un anno e mezzo, periodo in cui il rispettivo beneficiario non esisteva più. Attualmente, ci siamo assunti 70 giorni lavorativi dal momento in cui è stato inoltrato il progetto fino alla valutazione e alla firma del contratto di finanziamento, ha aggiunto il ministro Marius Nica.
Anche se l’opposizione ha criticato il governo perchè la Romania perde soldi europei, i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari hanno concordato che vanno corrette le mancanze affinchè questa fonte di finanziamento non vada più persa. Sia l’UDMR che il PNL hano espresso la disponibilità ad aiutare alla semplificazione delle procedure e alla preparazione del prossimo esercizio finanziario.
Dateci il pacchetto di leggi per per le gare d’appalto e per quanto significa acquisti pubblici. Tutti abbiamo un interesse per poter utilizzare questi soldi e io l’ho detto spesso, anche all’interno del mio partito, che è assurdo come vengono bloccate varie aste pubbliche da parte di qualsiasi ditta tascabile, ha detto il deputato liberale Mircea Toader.
Per l’esercizio 2014-2020, la Romania ha tutti i programmi operazionali approvati, con una somma stanziata pari ai 23 miliardi di euro.