Missione FMI a Bucarest
In visita di una settimana a Bucarest, la delegazione del FMI presieduta dal capo della missione per la Romania, Andrea Schaechter, ha discusso con le massime cariche temi economici, le ulteriori evoluzioni e la Finanziaria per il 2016. I colloqui si sono svolti sotto buoni auspici. Di recente, il Fondo ha rivisto al rialzo le stime sull’economia romena. Il Pil dovrebbe crescere del 3,4% quest’anno e del 3,9% nel 2016.
Roxana Vasile, 22.10.2015, 12:23
Nel contesto in cui è scaduto l’ultimo accordo di tipo preventivo, il ministro delle Finanze Eugen Teodorovici evocava il fatto che Bucarest potrebbe sollecitare la firma di un altro. Eppure, dopo l’incontro della delegazione del Fondo con i deputati della Commissione Bilancio, il liberale Gheorghe Ialomitianu, all’opposizione, precisava – citando il FMI – che una nuova intesa non è possibile.
Attualmente, la Romania non può firmare un accordo con il Fondo, poichè ci sono differenze molto grandi riguardanti la credibilità di questo governo, perchè non ha rispettato quanto assunto nell’accordo portato a termine. Il Governo dice che non rispetta quelle raccomandazioni del Fondo Monetario e della Commissione Europea, e il Fondo non può dare l’avallo a quello che fa il Governo, poichè anche il Fondo ha una responsabilità, ha dichiarato Gheorghe Ialomitianu.
Invece, il deputato socialdemocratico Viorel Stefan nega una simile affermazione, riconoscendo, però, che alcuni ostacoli ci sono. Di principio, si parla di un accordo flessibile che non presuppone prestito, ma solo assistenza tecnica da parte del Fondo Monetario Internazionale, il che sarebbe un beneficio, poichè tutti sappiamo che, allorquando ricevi un voto positivo dal FMI, sei guardato con maggiore apertura sui mercati del capitale, sei in grado di finanziarti meglio. D’altra parte, dobbiamo riconoscere che le riforme strutturali sono un’aspirazione. Da 25 anni stiamo affrontando questa necessità di riforma delle compagnie statali, ha detto il deputato socialdemocratico.
Al Governo di Bucarest vengono imputate, in ugual misura, le riforme pesanti nell’amministrazione. Preoccupazioni anche sulla situazione fiscale e di bilancio per il 2016 e il 2017, in quanto c’è il rischio di superare i target di deficit.
In un comunicato firmato dal capo della missione FMI, Andrea Schaechter, il Fondo stima un deficit di bilancio del 3% del Pil nel 2016 e superiore a questo livello nel 2017, a causa dell’abbinamento tra tagli massicci di imposte e tasse, da una parte, e incrementi salariali, da un’altra, mentre la raccomandazione dell’istituzione finanziaria internazionale sul deficit per l’anno prossimo è di solo l’1,5%.
Gli indicatori macroeconomici della Romania – aggiunge il Fondo – sono considerevolmente migliorati, però la loro protezione è cruciale nel contesto dei rischi globali, soprattutto nelle economie emergenti.