Le auto Volkswagen in Romania
Ancora indagini in corso sul Dieselgate che, una volta concluse, entreranno nella tappa giudiziaria. Il gruppo tedesco rischia multe salatissime laddove ha venduto auto a motori diesel dotate del software che trucca i test anti inquinamento, ma anche cause da parte dei rispettivi stati e delle persone che hanno acquistato simili macchine.
Ştefan Stoica, 09.10.2015, 12:45
Ancora indagini in corso sul Dieselgate che, una volta concluse, entreranno nella tappa giudiziaria. Il gruppo tedesco rischia multe salatissime laddove ha venduto auto a motori diesel dotate del software che trucca i test anti inquinamento, ma anche cause da parte dei rispettivi stati e delle persone che hanno acquistato simili macchine.
A Bucarest, il pregiudizio stimato dallo stato romeno per i circa 100.000 veicoli Volkswagen a motore diesel inventariati ammonterebbe a circa 30 milioni di euro. Il calcolo è partito dal fatto che la tassa ambientale che accompagna l’acquisto di una macchina è stata pagata dagli acquirenti per motorizzazione Euro 5, mentre il veicolo era in realtà di categoria Euro 4.
La differenza di soldi sarà recuperata in giustizia, in seguito a cause contro il produttore, senza che i proprietari togliessero altri soldi dalla tasca, ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Gratiela Gavrilescu.
I romeni che, in buona fede, hanno acquistato ad un prezzo abbastanza alto un’auto del marchio Volkswagen, certamente non pagheranno la differenza di tassa ambientale, dal momento che non ne erano a conoscenza. Lo stato romeno recupererà il proprio pregiudizio, facendo causa contro la casa Volkswagen. Noi dobbiamo recuperare chiaramente il pregiudizio, la tassa ambientale che dovevamo incassare al momento zero, nell’anno in cui è cominciata la distribuzione e la fabbricazione delle auto Euro 5. Calcoleremo anche delle penalità, ha spiegato il ministro.
Intanto, in Germania, la polizia ha condotto una serie di perquisizioni al quartier generale della compagnia, per prendere documenti e supporti informatici che potrebbero aiutare all’identificazione dei dipendenti coinvolti nello scandalo.
A Washington, il capo della divisione americana della compagnia Volkswagen, Michael Horn, è stato ascoltato dal Congresso, dove ha presentato le scuse per quanto accaduto.
Voglio presentare sincere scuse per il fatto che la Volkswagen ha utilizzato un programma software al fine di superare i test regolamentari di emissioni. Questi fatti, sono pienamente d’accordo, sono profondamente preoccupanti. Non avrei creduto che una simile cose fosse stata possibile nel Gruppo Volkswagen. Abbiamo ingannato la fiducia dei clienti, dei concessionari e dei nostri dipendenti, del pubblico e delle autorità, ha detto Michael Horn.
Il numero uno della Volkswagen negli Stati Uniti ha dichiarato di non aver avuto nemmeno il minimo sospetto sulla frode e che l’installazione del rispettivo software non è avvenuta in seguito a una decisione dei dirigenti della compagnia, bensì è stata l’azione di alcuni ingegneri.