La Romania e la NATO
Perfettamente integrata nelle strutture della NATO in cui è entrata a far parte nel 2004, la Romania si prefigge di essere un fornitore di sicurezza nella regione, in un contesto molto complicato.
România Internațional, 09.10.2015, 12:43
Perfettamente integrata nelle strutture della NATO in cui è entrata a far parte nel 2004, la Romania si prefigge di essere un fornitore di sicurezza nella regione, in un contesto molto complicato.
Presente giovedì a Bruxelles a una riunione accanto ai colleghi dell’Alleanza Nord-Atlantica, il ministro della Difesa romeno, Mircea Dusa, ha sollecitato ai partner della NATO delle misure concrete volte a consolidare la sicurezza nel Mar Nero tramite la cooperazione degli stati membri. Il ministro ha detto che va assicurata la presenza navale alleata in questo bacino marittimo per la sicurezza euroatlantica.
Ho precisato che la strategia marittima e soprattutto la strategia sul Mar Nero è molto importante per noi. Inoltre, ho precisato che le capacità della NATO di scoraggiare non devono essere regionali, bensì assumere la difesa di tutti i fianchi, sia che si tratti di quello est o di quello sud dell’Alleanza, ha detto il ministro.
Un tema attuale sull’agenda della riunione – la situazione della sicurezza in Afghanistan, ma soprattutto in Siria che, stando agli alleati, rappresenta un motivo di preoccupazione dalla prospettiva della sicurezza nella regione e delle conseguenze umanitarie.
In margine alla riunione, Mircea Dusa ha svolto colloqui con il generale Philip Breedlove, il comandante delle forze alleate in Europa, sul consolidamento del fianco est della NATO. Mircea Dusa ha presentato lo stadio della costruzione e dell’operalizzazione delle due strutture di comando e controllo alleate in Romania, spiegando che saranno pronte secondo il calendario stabilito.
Sempre giovedì, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, e il vicesegretario di stato americano, Frank Rose, hanno dichiarato a Bucarest che gli USA, la NATO e la Romania si stanno consultando in questo momento per assicurarsi che la base di Deveselu (sud della Romania) sia bene protetta da più tipi di minacce, quelle terroristiche comprese. La base diventerà operativa a fine anno, e nel 2016 sarà integrata nel sistema della NATO.
Frank Rose ha precisato che lo scudo antimissile, di cui alcuni elementi sono collocati a Deveselu, continua ad essere destinato a bloccare eventuali minacce iraniane, poichè il programma di missili balistici di Teheran non è stato negoziato nell’ambito del recente accordo nucleare. Aurescu ha spiegato che lo scudo antimissile non solo offre protezione alla Romania, ma anche scoraggia eventuali attacchi.
C’è tutt’un numero di entità statali e nonstatali, oltre 30 casi del genere, in cui è stato identificato l’interessamento per ottenere o sviluppare una tecnologia balistica. Simili gruppi si trovano anche nel Medio Oriente. Il progetto dello scudo antimissile è tanto più necessario, ha detto il ministro Aurescu, ribadendo che il sistema antimissile non è una minaccia contro la Russia.