Prestito per la Moldova
Mercoledi, a New York, in occasione dellAssemblea Generale dellOnu, il presidente romeno Klaus Iohannis, ha discusso con il premier della Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona), Valeriu Strelet, della valorizzazione dellassistenza finanziaria concessa da Bucarest a Chisinau. Sempre mercoledi, è diventata effettiva la decisione dellEsecutivo di Bucarest di concedere allo stato confinante un prestito non rimborsabile, di 150 milioni di euro, per 5 anni e con un interesse moderato. Annunciato sin dalla scorsa settimana, al vertice intergovernativo romeno-moldavo, il memorandum è stato aprovato, perchè, spiega il premier Victor Ponta: “Là cè grande bisogno del nostro sostegno, progetto in cui dobbiamo essere uniti sia il Governo, che lopposizione, perchè è un progetto realmente nazionale”. Ponta ha aggiunto che “è il nostro dovere fondamentale, è un momento difficile e, se non li aiutiamo noi, non cè nessuno che li aiuti in questo momento. Se non li aiutiamo, il Paese può trovarsi nella situazione in cui le forze politiche russe simpadroniscano nuovamente della Moldova, come 70 anni fa” – accenno allannessione, nel 1940, in seguito ad un ultimatum, dalla Mosca di Stalin, dei territori romeni orientali sui quali fu creata lattuale Moldova.
Bogdan Matei, 01.10.2015, 14:38
I più recenti eventi a Chisinau sembrano dargli, almeno in parte, ragione. La manifestazione antigovernativa, organizzata, domenica, dai socialisti e populisti pro-moscoviti, allopposizione, ha fatto scendere in piazza 20 mila persone e ha confiscato il centro città, che, negli ultimi ben 25 anni, è stato lo spazio delle grandi assemblee nazionali antisovietiche e anticomuniste. LOpposizione, che si è assunta cinicamente le proteste avviate, proprio a nome dei valori occidentali, dalla società civile, milita apertamente per relazioni più strette con Mosca e ladesione della Moldova allUnione Doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakistan.
Dallaltra parte della barricata, il Governo tripartitico, formato dai liberal-democratici, democratici e liberali, dichiaratamente pro-europei, ha una maggioranza parlamentare fragile, di solo 51 punti percentuali, ed ha perso drammaticamente credibilità dopo il più clamoroso scandalo politico-finanziario della storia di un quarto di secolo della Moldova. La Banca Centrale ha scoperto che tre istituzioni finanziarie di Chisinau, rappresentando quasi un terzo degli attivi bancari del Paese, hanno concesso prestiti, mai restituiti, per un valore totale di un miliardo di dollari, pari al 15% del Pil. La transazione è stata conclusa proprio prima delle elezioni politiche della fine di novembre 2014, vinte dopo una lotta serrata dai partiti proeuropei davanti allopposizione prorussa, mentre i beneficiari dei crediti sono rimasti fino ad oggi non identificati. Nel contesto delle proteste, scrive lanalista Nicu Popescu, dellIstituto per Studi di Sicurezza dellUe, la Moldova si dirige lentamente verso le elezioni anticipate, in quanto i partiti al governo non hanno più nè la visione, nè lenergia per cambiare radicalmente la siutazione. (traduzione di Adina Vasile)