Decisioni a Bucarest sulla migrazione
Le notizie sulle migliaia di rifugiati, soprattutto siriani, che transitano ogni giorno Paesi come la Macedonia o la Serbia nel loro viaggio verso lEuropa Occidentale tengono banco nei notiziari quotidiani e dominano lagenda politica europea. Assieme alla Grecia, lItalia è uno dei Paesi più esposti allafflusso massiccio di immigrati, solo nei porti dellItalia meridionale giungendo dallinizio di questanno oltre 104 mila immigrati dallAfrica, dal Medio Oriente e dallAsia Meridionale. Dopo aver tollerato per più settimane lingresso massiccio sul suo territorio degli immigrati arrivati attraverso la Grecia, la scorsa settimana il Governo di Skopje ha accusato le autorità greche che dirigerebbero in modo organizzato i migranti verso la Macedonia, ha proclamato lo stato di emergenza e ha inviato nella zona forze di polizia e lesercito per fermare il flusso di stranieri. Il passaggio del confine è stato vietato, lo scorso giovedi, per 24 ore, ma, ulteriormente, ai migranti è stato permesso a passare.
Corina Cristea, 28.08.2015, 15:44
Anche se non si annovera per ora tra i Paesi scelti dalle ondate di migranti, la Romania ha deciso, tuttavia, di predendere delle misure. Tanto più quanto la confinante Ungheria sta per costruire un muro alto 4 metri e lungo 175 km al suo confine con la Serbia, per impedire ai migranti di entrare sul suo terrritorio. Dopo la riunione di giovedi del Comitato Nazionale per Situazioni Speciali di Emergenza di Bucarest, il vicepremier per problemi di sicurezza, Gabriel Oprea, ha annunciato che la Romania rafforzerà la sicurezza al confine con la Serbia. Oprea ha spiegato che sebbene lEuropa si confronti con una crisi dellimmigrazione senza precedenti, che ha creato una forte pressione nella zona sud e sud-est dellUe, in Romania, i tentativi di passaggio clandestino del confine e il numero di richieste di asilo rientrano ancora nei parametri dellanno scorso. In modo preventivo, saranno però prese alcune misure e la situazione nella regione sarà attentamente monitorata.
“Abbiamo in vista lintensificazione della cooperazione tra le autorità nazionali, nellapplicazione della legge, come tema dinteresse riguardante la sicurezza del confine di stato, laumento della capacità operativa al confine con la Serbia, della capacità operativa delle frontiere nella zona a rischio, attraverso mezzi tecnici e apparecchiature di osservazione fisse e mobili, di giorno e di notte”, ha precisato Oprea.
Bucarest prende in calcolo, ha aggiunto il vicepremier, anche lo sviluppo preventivo di uninfrastruttura necessaria per laumento del numero di centri di accoglienza degli immigrati, sebbene, attualmente, in Romania ci siano 6 simili centri regionali, con una capienza totale di circa 1.500 posti, che, in questo momento, sono occupati solo al 20%. (traduzione di Adina Vasile)